Fonte: La Stampa
Il governatore del Veneto Luca Zaia ha chiesto ristori per le attività chiuse. Il Ministro degli Affari regionali ha spiegato che si sta lavorando a un fondo ad hoc di 250milioni
Se in Italia gli impianti di sci restano chiusi, «allora si chiudano anche le frontiere». E’ la sintesi della richiesta avanzata dai presidenti delle Regioni durante la videoconferenza con il governo in vista del prossimo Dpcm. I governatori, secondo fonti, avrebbero infatti chiesto di di valutare la chiusura delle frontiere in caso di divieto di riapertura degli impianti da sci. L’obiettivo, infatti, sarebbe quello di evitare la concorrenza degli Stati europei che invece dovessero permettere le vacanze sulla neve. Il governo, dal canto suo, ha confermato che di riapertura degli impianti si potrà parlare soltanto dopo le feste di Natale.
Nella riunione il presidente del Veneto Luca Zaia ha chiesto, inoltre, ristori per le attività chiuse dalle ordinanze regionali anti-Covid , secondo quanto si apprende. Il ministro Francesco Boccia ha risposto che si sta lavorando ad un fondo ad hoc da 250 milioni di euro. E ha aggiunto, in relazione, al rischio coprifuoco che «seguire la Messa e lo dico da cattolico due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia non facciamo i sepolcri imbiancati».