Fonte: Corriere della Sera
di Danilo Taino
Uno studio del Pew Research Center pubblicato due giorni fa ha registrato un balzo di coloro che vedono favorevolmente l’alleanza in tutti i Paesi considerati esclusa la Spagna
Certe volte, sembra un mondo a testa in giù. Le prossime manifestazioni di piazza, nell’era Trump, potrebbero essere a favore della Nato. Non più contro, per smantellarla, per dirle go home: tra l’anno scorso e quest’anno, l’opinione sull’alleanza militare atlantica di americani ed europei è aumentata moltissimo, e all’improvviso. In parte dipende probabilmente dalle tensioni che si sono manifestate ai confini dell’Europa, in Ucraina, in Siria, nella stessa Turchia che della Nato è parte. Ma sicuramente l’opposizione iniziale, e non del tutto chiarita, di Donald Trump al grande blocco militare americano-europeo ha avuto un’influenza decisiva nel cambio di atteggiamento: chi si oppone alla nuova Casa Bianca rivaluta la Nato, anche solo per contraddire il presidente Usa.Uno studio del Pew Research Center pubblicato due giorni fa ha registrato un balzo di coloro che vedono favorevolmente l’alleanza in tutti i Paesi considerati esclusa la Spagna (l’Italia non fa parte dello studio).
L’effetto Trump è, comprensibilmente, più evidente in modo diretto negli Stati Uniti, dove tra il 2016 e il 2017 i pro-Nato sono balzati dal 58 al 78% tra i democratici e sono invece scesi dal 52 al 47% tra i repubblicani. In Polonia, il consenso all’Alleanza Atlantica è passato in un anno dal 70 al 79%, in Olanda dal 72 al 79%, in Germania dal 59 al 67%, in Canada dal 56 al 66%, in Francia dal 50 al 60%, negli Stati Uniti complessivamente intesi dal 57 al 62%. Solo in Spagna è rimasto al 45%. Per una parte dell’opinione pubblica americana ed europea è insomma successo che quando Trump ha definito «obsoleta» la Nato (oggi dice che non è obsoleta) l’immagine dell’Alleanza è rinata, probabilmente anche tra alcuni che la osteggiavano apertamente prima. Con il risultato che il vertice della Nato di oggi a Bruxelles si tiene in un clima di rinnovato interesse per un’organizzazione che era data in declino, quasi inutile.Quando però da astratto si fa più concreto, il sostegno all’alleanza militare si indebolisce un po’. Alla domanda se il loro Paese dovrebbe difendere con la forza un membro della Nato attaccato dalla Russia — come previsto dall’articolo 5 dell’organizzazione — il sì tocca il 72% tra gli olandesi, il 62 tra americani e polacchi, il 58 tra i canadesi, il 53 tra i francesi, il 46 tra gli spagnoli, il 45 tra i britannici e il 40% tra i tedeschi. Contro Trump va bene, ma con cautela.