Fonte: La Repubblica
Dal 27 febbraio all’esame dell’aula. Esulta Di Maio, e il capogruppo dem Rosato parla di accelerazione vera. Il segretario Renzi chiude con una battuta via sms: “Bisogna evitare che scattino i vitalizi”
La conferenza dei capigruppo della Camera ha stabilito che il 27 febbraio la legge elettorale sarà all’esame dell’aula di Montecitorio. La decisione ha avuto il via libera da Pd, M5S, Lega e Fdi. La notizia battuta a sera dalle agenzie ha disorientato, suscitando immediate reazioni. Soprattutto dei 5 stelle, che con Di Maio cantano vittoria.
A chiedere la calendarizzazione della legge elettorale è stato, infatti, il M5s. Il vicepresidente pentastellato della Camera spiega che se effettivamente la legge approderà in aula il 27 febbraio, nel mese successivo “ci sarà il contingentamento dei tempi e entro metà marzo potremmo avere una nuova legge elettorale per andare a votare subito”.
E il capogruppo del Pd, Rosato, dice: “Siamo ad una accelerazione vera. C’è l’intesa dichiarata di fare rapidamente la legge elettorale. Ora bisogna far prevalere – spiega – la sintesi politica con un lavoro che accolga le indicazioni del presidente Mattarella. Per questo serve il senso di responsabilità di tutti. E’ bene che il Parlamento doti il Paese di una buona legge elettorale. Lo abbiamo fatto faticosamente con l’Italicum; speriamo di fare meno fatica oggi”.
Nel giorno della preoccupante (per Renzi) dichiarazione di Bersani sulla scissione, l’ennesima mossa verso una accelerazione al voto non potrà che accrescere la tensione nel Pd. Ma intanto reagiscono duramente Forza Italia con Renato Brunetta (“Comportamento indecente del Pd”) e Sinistra Italiana con Arturo Scotto: “Forzatura di Pd, M5s e Lega per contingentare tempi parlamentari su legge elettorale. Proprio come con Italicum. L’asse dell’avventurismo”. Negativa anche l’opinione di Angelino Alfano per Ncd: “Esprimiamo grande preoccupazione – ha detto il ministro degli Esteri – su una corsa verso il voto mentre il Paese è attanagliato da mille problemi, alcuni dei quali chiedono urgente soluzione come il terremoto, le banche e l’Europa”.
Il segretario del Pd taglia corto con una battuta, scritta via sms e mostrata in studio dal conduttore Giovanni Floris: “Per me – dice Renzi – votare nel 2017 o nel 2018 è lo stesso. L’unica cosa è evitare che scattino i vitalizi perché sarebbe molto ingiusto verso i cittadini. Sarebbe assurdo”.