22 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

di Martina Cecchi de’Rossi

Dopo l’anti corruzione e il decreto sicurezza potrebbe essere la legittima difesa la prossima prova di tenuta per la maggioranza giallo verde, con la Lega decisa a ridurre ulteriormente la punibilità di chi si difende da un’aggressione, e il Movimento che insiste sulla proporzionalità a scanso di possibili “derive” da far west.
Approvato al Senato il 24 ottobre anche con i voti di Fi e Fratelli d’Italia, il testo riconosce sempre la difesa legittima. Complice, allora, l’intesa sul decreto fiscale (e la pace fatta in maggioranza sul caso della manina e del condono anche per i capitali all’estero) il dissenso dei Cinquestelle era rientrato, e i 7 emendamenti correttivi ritirati. Alla Camera, però, qualcosa potrebbe riemergere. Non è un caso che già prima dell’estate la proposta, firmata dall’azzurro Zanettin, non sia stata calendarizzata in Commissione Giustizia presieduta da Giulia Sarti, consentendo così al Senato di discutere del tema in prima battuta, in una Commissione a guida Lega e non M5s. Soprattutto, su due provvedimenti successivi, il Ddl spazza corrotti caro al M5s e il Dl sicurezza caro alla Lega, la tenuta della maggioranza è stata messa alla prova tra fughe in avanti, sospetti reciproci e dissensi celati.
E’ in questo clima che ora si riprende alla Camera. “A gennaio ci sarà la nuova legge sulla legittima difesa”, assicura da ieri Matteo Salvini. La Commissione Giustizia inizierà a discuterne da mercoledì prossimo, ma difficilmente l’Aula voterà il testo prima di gennaio (impegnata prima tra Legge di Bilancio e decreto fiscale), e non è da escludere un terzo passaggio al Senato. Le modifiche potrebbero arrivare proprio dal M5s: bisogna “spingere moltissimo sulla proporzionalità tra difesa e offesa, non è che se uno entra a prescindere spari”, dice in tv il capogruppo Francesco D’Uva. Occorre “trovare il giusto equilibrio e fare una discussione scrupolosa per evitare derive”. Ma per la Lega il tracciato segnato al Senato va ulteriormente rimarcato in una direzione precisa: quella, per dirla con Giulia Bongiorno, di una “legge chiara in cui tutelare l’aggredito e non l’aggressore”, perché il principio “è che sbaglia chi entra nella casa altrui”. Insomma, insiste Salvini, “la legittima difesa sarà un diritto sempre, di giorno e di notte: cancelleremo il reato di eccesso di legittima difesa”. A dare una forte mano alla Lega sarà ancora Forza Italia: in Commissione Giustizia sarà proprio il deputato azzurro Zanettin uno dei due relatori, e non come minoranza. “Vogliamo che nel testo si inverta chiaramente l’ordine della prova – dice Francesco Costa, capogruppo Fi in Commissione – in modo che sia la pubblica accusa a dover dimostrare l’inesistenza di legittima difesa, e questo per non sottoporre chi è stato aggredito in casa propria a processi estenuanti”. Posizione in perfetta linea con quella leghista, assai meno con quella M5s. “Il Ddl – dice Alessia Morani, Pd – sarà un grande bluff, non produrrà l’effetto voluto da Salvini, evitare i processi perché l’intervento della magistratura sarà comunque ineludibile. Lo slogan ‘la difesa è sempre legittima’ sarà solo l’ennesima bugia”. Soprattutto, potrebbe diventare un altro nervo scoperto nel delicato equilibrio Lega-M5s.

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