23 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

di Fabio Martini

Oggi il discorso per la fiducia, ecco alcune espressioni chiave: “cambiamento”, “a Bruxelles la nostra casa”

A mezzogiorno il professor Giuseppe Conte entrerà per la prima volta nella sua vita in un’aula parlamentare e illustrerà, da presidente del Consiglio, il discorso programmatico di un governo che si presenta come il più discontinuo col passato degli ultimi decenni. Nell’aula del Senato tante “prime volte” concentrate in pochi minuti: ecco perché il primo discorso parlamentare di Giuseppe Conte è già diventato un evento. Un’attesa della quale hanno piena consapevolezza il novizio presidente del Consiglio, ma anche i due vicepresidenti – Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Ecco perché il testo dell’intervento – preparato dal professor Conte – è stato visto e rivisto dalla “cabina di regia” pentastellata e da quella leghista.
Con i primi particolarmente sensibili nell’enucleare le parole-chiave destinate a lasciare il segno e a creare le suggestioni “giuste”. Certo, il testo finale sarà rivisto per l’ultima volta questa mattina poco prima di essere mandato in stampa, ma nella versione finale erano ben impresse alcune espressioni, destinate ad indirizzare l’evento. La parola-chiave naturalmente sarà «cambiamento», declinata in tutti i capitoli programmatici, che derivano dal “Contratto”, una sorta di mantra per il nuovo governo.
Ma un’attenzione speciale sarà dedicata a concetto di Europa, che – ecco la novità – dovrebbe essere “liberata” da ogni connotazione “criminalizzante”. Salvo abrasioni dell’ultima ora, Conte dirà che «l’Eurora è la nostra casa», che il suo governo andrà a Bruxelles «a testa alta», perchè gli italiani «hanno contribuito a fondarla l’Unione», ma che bisogna voltare drasticamente pagina, perché l’«Europa deve diventare per davvero più vicina ai cittadini». E il nuovo governo intende mettere alla prova l’Unione, chiedendo il «superamento» del regolamento di Dublino sul collocamento dei migranti.
Nel discorso saranno presenti tutti i punti programmatici qualificanti (giovani, reddito di cittadinanza, pensioni, semplificazione e deburocratizzazione, appalti nel segno della legalità e delle regole) ma anche alcune sottolineature. Come «il carcere duro per i grandi evasori». La flat tax? Dovrebbe essere realisticamente annoverata come «obiettivo» senza crono-programmi stringenti. Un discorso destinato ad essere setacciato ai raggi x, anche se inevitabilmente tutti gli occhi saranno puntati su Giuseppe Conte: sulle cose che dirà e su come le dirà. Finora il professore pugliese ha letto alcuni brevissimi interventi, continuando a restare un “oggetto misterioso” per gran parte dell’opinione pubblica.

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