20 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

di Raffaele Ricciaedi

I titoli tecnologici trainano le Piazze asiatiche. Ieri il Nasdaq ha chiuso per la prima volta sopra 7mila punti. Balzo del Bitcoin sulle voci di maxi-shopping da parte del fondo di Peter Thiel. Disoccupazione tedesca al minimo storico

L’euro lima qualche posizione nei confronti del dollaro, dopo un inizio di 2018 con il botto che lo ha visto salire verso quota 1,21 dollari e ritoccare così i massimi da circa tre anni. La forza della ripresa europea e la prospettiva della fine degli acquisti della Bce – segnalata da alcuni membri dell’Eurotower – sono alla base di un movimento che dura ormai da un anno e ha recentemente accelerato. Nonostante la crescita Usa non sia certo priva di vigore: mancano comunque segnali convincenti sull’inflazione. Oggi la valuta unica chiude a 1,2021 dollari, dagli 1,2059 dollari registrati ieri in chiusura (ma durante la giornata si era spinta a quota 1,2801).
I listini globali sono sempre orientati all’ottimismo, che si è visto stamane in Asia. In Europa, dove oggi entrano in vigore le regole della Mifid2 sul mercato finanziario, Milano chiude in rialzo dello 0,27% una giornata trascorsa a ondeggiare sopra e sotto la parità. Londra termina in progresso dello 0,3%, Parigi aggiunge lo 0,81% e Francoforte lo 0,83% finale. A Wall Street la seconda seduta dell’anno si è chiusa con i tre listini che hanno ritoccato al rialzo i loro precedenti record spinti dal settore petrolifero e da quello tecnologico. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,39% a quota 24.921,44). Il Nasdaq – che ieri per la prima volta aveva superato quota 7.000 punti – ha guadagnato lo 0,84% a 7.065,53 punti. Lo S&P 500 è progredito dello 0,63 2.712,90 punti, superando per la prima volta quota 2.700.
Lo spread tra Btp e Bund tratta di nuovo sotto 160 punti e il rendimento del decennale italiano scende intorno al 2%. Bankitalia ha calcolato che il rendimento medio dei titoli pubblici italiani è in questo momento poco sopra l’1%. Un effetto positivo ereditato dalla politica ultra-espansiva della Bce, che però dall’avvio del 2018 ha dimezzao il ritmo di acquisti mensili di titoli (anche di Stato) a quota 30 miliardi. Balzo del Bitcoin che, dopo aver inaugurato il 2018 all’insegna dei ribassi, sale di oltre il 13% a 15.017 dollari, secondo le rilevazioni di Coinbase. La moneta digitale beneficia dei rumor del Wall Street Journal, secondo cui Founders Fund, il fondo gestito da Peter Thiel, avrebbe acquistato Bitcoin per milioni di dollari.
Per i listini dell’Est, questo scorcio di 2018 si conferma il miglior inizio anno dell’ultimo quinquennio. A spingere gli investitori, orfani di Tokyo ancora chiusa per festività, sono i titoli tecnologici e quelli delle materie prime. La stabilizzazione delle prospettive dell’economia cinese contribuisce al clima di fiducia sui mercati. Shanghai avanza dello 0,62%, Shenzhen dello 0,77%, Hong Kong dello 0,13% mentre Seul ha chiuso in rialzo dello 0,27% e Sydney dello 0,15%. mentre il petrolio si mantiene sopra i 60 dollari al barile e l’euro sopra gli 1,20 sul dollaro.
L’indice Ism manifatturiero, che monitora l’andamento del settore negli Stati Uniti, è salito a dicembre a 59,7 punti da 58,2 di novembre e contro stime per un dato stabile. L’attività aziendale nell’area di New York ha invece rallentato il passo in dicembre, dopo l’aumento di novembre. Il relativo indice Ism, che misura la performance dell’attività aziendale, è calato il mese scorso a 56,3 punti dai 58,1 punti di novembre. In crescita dello 0,7% le richieste di mutui. In serata verranno pubblicate le minute della Fed a cui gli investitori guardano per carpire qualche indicazioni sulla traiettoria dei tassi Usa. Disoccupazione ai minimi storici in Germania. A dicembre il numero dei senza lavoro è calato per il sesto mese di fila facendo scendere il tasso di disoccupazione al 5,5%. Secondo l’agenzia federale del lavoro a Norimberga, il numero dei disoccupati è sceso di 29.000 unità il mese scorso, più del doppio rispetto alla stima media degli economisti. Nell’intero 2017 il tasso di disoccupazione tedesco si è così attestato sul 5,7%, un nuovo minimo dalla riunificazione del paese nel 1990.
Il petrolio accelera sul finale della seduta europea: a mercato di New York il Wti sale dell’1,7% a 61,4 dollari e il Brent aggiunge l’1,4% a 67,5 dollari. Poco mosso l’oro a 1.316 dollari.

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