I listini archiviano la seduta sui massimi di giornata, aspettando di conoscere il destino del Governo Draghi (mercoledì), e le scelte della Bce. Spread chiude in calo a 214 punti base
La corsa dei bancari e del comparto auto ha spinto i listini del Vecchio Continente al rialzo. Dopo una mattinata contrastata, in cui solo Milano e Madrid sembravano meglio impostate, sul finale tutti gli indici hanno allungato il passo per chiudere sui massimi di giornata, dopo la notizia che la riapertura del gasdotto Nord Stream 1 dovrebbe venire rispettata. A Piazza Affari il Ftse Mib è salito del 2,5%, a Parigi il Cac40 dell’1,8% e a Francoforte il Dax40 del 2,7%, quando anche Wall Street si muove in terreno positivo. In un clima di incertezza, gli investitori restano in attesa della riunione della Banca centrale europea di giovedì, quando continua a pieno ritmo la stagione delle trimestrali – che sta sostenendo soprattutto i listini Usa – e in Italia si aspetta di sapere se ci sarà ancora un governo, dopo l’intervento del presidente del consiglio, Mario Draghi, alle Camere. In questo quadro, appaiono già archiviate le preoccupazioni per Apple che frena su assunzioni e investimenti vedendo la recessione in arrivo che avevano zavorrato il settore tech europeo.
Nord Stream 1 pronto a ripartire giovedì come previsto
I flussi di gas russo attraverso il gasdotto North Stream 1 dovrebbero ripartire dopodomani, cioè giovedì 21 luglio, rispettando dunque i tempi previsti della manutenzione programmata annunciata da Gazprom. È quanto riferisce l’agenzia Reuters. Il gasdotto, che rappresenta più di un terzo delle esportazioni russe di gas naturale verso l’Unione Europea, era stato interrotto per dieci giorni di manutenzione annuale lo scorso 11 luglio – in particolare per la sostituzione di una turbina in arrivo dal Canada – e c’erano forti timori che i flussi di gas potessero non riprendere più, dopo che già il mese scorso l’export verso il Vecchio Continente si era ridotto al 40%. In ogni caso, secondo quanto riferito, il gasdotto riprenderà a funzionare ma a una capacità inferiore a circa 160 milioni di metri cubi (mcm) al giorno.
Wall Street in rialzo sostenuta dalle trimestrali
In rialzo Wall Street, con gli investitori che fanno leva sull’entusiasmo generato dalle trimestrali per riprendersi dalla chiusura negativa di ieri, quando le segnalazioni di rallentamento degli investimenti e delle assunzioni in Apple hanno fatto precipitare gli indici in negativo, provocando la peggiore chiusura dalla seconda settimana di giugno. I timori di una recessione economica tengono sotto pressione il mercato, nonostante il 57% delle aziende che ha riportato gli utili del secondo semestre ha una rendicontazione positiva che ha battuto le previsioni degli analisti. Tuttavia l’aumento dei costi finanziari e l’inflazione dilagante stanno smorzando la fiducia delle aziende, secondo S&P Global Market Intelligence.
Il Governo Draghi appeso a un filo
L’evoluzione della crisi di Governo è al centro dell’attenzione in Italia con le conferenze dei capigruppo di Senato e Camera che decidono sulle modalità dell’intervento del presidente del Consiglio in Parlamento mercoledì. A sostenere i mercati, lunedì e venerdì, è stata la sensazione che, per quanto complessa sia la situazione, Draghi abbia più probabilità di restare in sella che di cadere. Un po’ perché nessun partito, tranne Fratelli d’Italia che è all’opposizione, ha interesse ad andare al voto (come sostiene Algebris), un po’ perché la spaccatura dei 5 Stelle potrebbe essere sufficiente a convincere Draghi a restare con una parte del partito che continua a sostenerlo. Questa aspettativa ha tranquillizzato lunedì i mercati, che restano però esposti a ogni singola dichiarazione fino a mercoledì..
Bene le banche, in evidenza l’auto e Leonardo
A Piazza Affari, hanno chiuso in volata Bper +6,79%, che ha avviato l’integrazione di Carige, e Unicredit +6,3%, in vista della trimestrale il consensus degli analisti “vede” un utile operativo di 1,5 miliardi di euro nel periodo aprile-giugno su ricavi per 4,5 miliardi di euro. Seguono Intesa Sanpaolo +5,89%, dopo il rafforzamento di Fondazione Cariplo nel capitale, e Banco Bpm +5,15 per cento. hanno registrato buoni progressi anche i titoli del comparto auto: Iveco Group +5,14%, Stellantis +3,84% e Cnh Industrial +3,48%, con l’azionista Exor +2,67 per cento. In evidenza il lusso con Moncler (+4,11%), seguita da Interpump (+4,07%). Leonardo ha registrato un progresso del 3,97%, nel giorno in cui ha firmato, al Farnborough International Airshow, un contratto con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per progettare, produrre, integrare e testare il Sample Transfer Arm per il programma Mars Sample Return, guidato dalla Nasa in collaborazione con l’Esa. Inoltre, per Leonardo è vicino un maxi contratto di Lockheed Martin con il dipartimento della Difesa Usa per gli F-35, di cui il gruppo italiano è fornitore.
Eni in rialzo, chiuso definitivamente processo su Nigeria
Con il prezzo del petrolio in calo, Eni ha guadagnato il 2,63%, nel giorno in cui sono diventate definitive le assoluzioni nel processo per una presunta corruzione internazionale che vedeva coinvolte Eni e Shell insieme a loro manager ed ex manager, dopo che la procura generale di Milano ha rinunciato all’appello che era stato presentato dal procuratore aggiunto di Milano Fabio De Pasquale il 29 luglio 2021. Lieve rimbalzo di Saipem (+2,44%), con Tenaris (+0,32%) rimasta più indietro. Infine, ha recuperato in chiusura per portarsi in positivo St (+1,26%) che in mattinata era stata penalizzata dalle vendite in scia al calo di Apple a Wall Street alla vigilia, dopo che Bloomberg ha riferito di programmi per contenere le assunzioni e la spesa di alcune divisioni nel 2023 in previsione di una frenata dell’economia globale.
Spread chiude in calo a 214 punti aspettando Draghi
Chiude la seduta in calo lo spread tra BTp e Bund alla vigilia della giornata decisiva per le sorti del Governo Draghi con l’intervento del presidente del Consiglio in Parlamento. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco è indicato in chiusura a 214 punti base, dai 217 punti segnati ieri a fine seduta. Sale invece, cambiando rotta rispetto all’apertura, il rendimento del BTp decennale benchmark, indicato al 3,43% dal 3,39% della vigilia.
Petrolio debole, euro in recupero sul dollaro
Sul mercato valutario, l’euro passa di mano a 1,0234 dollari da 1,019 ieri in chiusura, e vale anche 141,071 yen (140,05 in avvio), con il dollaro/yen a 137,837 (137,75 questa mattina). In calo il prezzo del petrolio: il contratto consegna Settembre sul Brent scivola dello 0,31% a 105,94 dollari al barile e quello scadenza Agosto sul Wti dello 0,54% a 102,05 dollari, quando il gas è tornato a scendere ad Amsterdam: -2,2% a 153,75 euro al megawattora..