19 Settembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Antonio Polito

Di questa idea di Europa, di queste idee che hanno fatto grande l’Europa, dovremmo forse andare più fieri se sono così odiate da chi vuole sconfiggerci

Si fa presto a dire Brexit. Poi vedi le guglie neogotiche di Westminster, la Torre del Big Ben, i luoghi dell’ultimo ruggito del terrore, e ti sembra di non aver mai visto niente di più europeo in vita tua. La madre di tutti i Parlamenti. La culla della democrazia. Il luogo dove al Re non era permesso di entrare nella Camera dei Comuni quando sul Continente c’era ancora l’assolutismo. È probabile — dovremo tenerlo sempre a mente — che i nostri comuni nemici non facciano tante distinzioni, e ci vedano proprio così: tutti uguali, inglesi e francesi e tedeschi e italiani. Quando scelgono i simboli da attaccare lo fanno con un programma iconografico che possa parlare a tutti noi, colpirne uno per educarne cento.

Così cominciarono con il World Trade Center a New York (il Mercato), e poi sono andati alla Festa della Bastiglia di Nizza (la Rivoluzione), e a un mercatino di Berlino (il Natale), e a Westminster a Londra, il Parlamento per antonomasia. Così per antonomasia che quando si dice Westminster non si intende più solo un luogo fisico o un palazzo, o l’Abbazia dove si incoronano i sovrani, ma un sistema di democrazia parlamentare e le sue regole. Di questa idea di Europa, di queste idee che hanno fatto grande l’Europa, dovremmo forse andare più fieri se sono così odiate da chi vuole sconfiggerci. Anche noi italiani abbiamo molti simboli da portare alla storia comune, e uno di questi è la riunione in Campidoglio che sessant’anni fa fece nascere, con i Trattati di Roma, la Comunità europea. È un buon motivo per vigilare e proteggerla sabato dai rischi che un evento così, con tanti capi di Stato e di governo, indiscutibilmente corre. Ma è un buon motivo anche per ricordare che cosa ci lega gli uni agli altri, tutti noi europei che ci siamo aperti nei secoli faticosamente la strada alla democrazia con gli occhi rivolti a quel faro di civiltà insanguinato ieri a Londra. E che cosa stiamo perdendo tutti, da quando Westminster ha votato per lasciare l’Europa.

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