8 Settembre 2024

L’Ande – Associazione nazionale donne elettrici -, al termine del suo 69° Convegno nazionale, organizzato dall’università degli studi di Padova sul tema: “La civiltà europea e le altre: valori comuni, differenze, un dialogo necessario”, ha confermato ancora una volta il proprio impegno socio-politico per il dialogo e la pace.

All’apertura dei lavori la presidente nazionale Marina Lilli Venturini ha fatto una puntuale disamina sulla situazione internazionale, sul ruolo e sull’identità europea, sulle incombenti minacce che richiedono un’attiva presa di coscienza. Lorenza Carlassare, professore emerito di Diritto costituzionale dell’Università di Padova, ha evidenziato i punti della carta fondante della Repubblica italiana, a partire dall’articolo 11 (il ripudio della guerra) e il successivo paragrafo che ammette unicamente la guerra difensiva.

Marco Tadarash, giornalista, saggista, parlamentare europeo e nazionale, ha evidenziato come oggi l’Europa, il blocco occidentale debba essere unito sul piano militare, politico e diplomatico, per recuperare autorevolezza ed efficacia di fronte alle nuove minacce. Marco Mascia, professore di Relazioni Internazionali e di Sicurezza Internazionale e Peacekeeping nell’Università di Padova ha insistito sulla necessità di impegnarsi sulla necessità che gli organismi internazionali a partire dall’Onu si impegnino sul piano del diritto per fermare l’escalation e la globalizzazione del conflitto.

Monsignor Gianandrea Di Donna, docente alla Facoltà di Teologia del Triveneto ha sottolineato quanto la tradizione cristiana abbia marcato l’identità europea: una caratteristica che non deve certo escludere altre identità né, tantomeno, proprio in nome dei valori cristiani, il dialogo e l’accoglienza.

Le socie dell’Ande di tutta Italia hanno posto domande, messo in campo riflessioni, affrontando sul piano storico, culturale e religioso il difficile compito che l’Europa ha. In questo campo ogni associazione Ande, a partire da quella triestina, continuerà a impegnarsi e a stimolare l’attività della politica europea.

IL PICCOLO 23 ottobre 2015

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