19 Settembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Aldo Grasso

Forse, per ribadire il senso dello Stato, sarebbe meglio usare il servizio pubblico, non Facebook: serve più attenzione nel parlare ai cittadini


Oggi mi sarebbe piaciuto commentare Rosario Fiorello, la replica del suo Viva RaiPlay, il pupazzo Mollica; magari mi sarebbe piaciuto rileggere quel pezzo di Edmondo Berselli Parte il missile Fiorello dove si ricostruisce la storia dei suoi esordi artistici; insomma, mi sarebbe piaciuto parlare d’altro. Ma, domenica sera, il programma è stato interrotto da un’edizione speciale del Tg1 per fare spazio a un intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte su Facebook: «Siamo di fronte alla più grave crisi che il Paese sta vivendo dal secondo dopoguerra», ha detto il premier, prima di annunciare la decisione di «chiudere, in tutta Italia ogni attività produttiva non strettamente necessaria». Per questo, mi permetto di suggerire qualche piccolo accorgimento in termini di comunicazione per evitare ogni tipo di confusione.
L’intervento era stato annunciato per le 22.45 ma è andata in onda mezz’ora dopo. Una mezz’ora di inquietudine di troppo. Forse è meglio non diramare orari precisi. Forse, per ribadire il senso dello Stato, sarebbe meglio usare il servizio pubblico, non Facebook. Non basta togliersi la pochette dal taschino. Il quotidiano bollettino della Protezione civile così non funziona, è solo un bollettino di guerra, se non di morte. Siamo in democrazia, le informazioni vanno date e tutte. Ma c’è modo e modo. Nessuno discute le qualità organizzative di Angelo Borrelli, commissario per l’emergenza Coronavirus, ma non è un gran comunicatore. Bertolaso e soprattutto Gabrielli trasmettevano più sicurezza. Per non parlare delle sinistre gag di certi ministri. Anche i comunicati delle ordinanze regionali (supermercati, sport, mercati…) non sono il massimo della chiarezza e possono generare equivoci. Forse un po’ più di attenzione nel comunicare (non serve punire, bisogna spiegare) aiuterebbe tutti noi a scacciare dubbi e paure.

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