19 Settembre 2024
auto elettrica

Il ministro delle Imprese: la nostra proposta al vertice Ue del 25 settembre. Accelerata sul nucleare

Rilancio del nucleare, ampliamento dell’area della Flat tax, impegno a realizzare i 22 miliardi di investimenti in corso, inasprimento della campagna contro la decisione della Ue di imporre lo stop alla produzione di motori endotermici nel 2035. Sono gli impegni che il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha preso di fronte a banchieri, imprenditori e manager riuniti a Cernobbio per il Forum Teha. Il vicepremier è arrivato in riva al lago per mostrare il volto del fare e tra una slide e l’altra ha sciorinato gli obiettivi che intende perseguire nei prossimi mesi di concerto, come nel caso dell’auto con il collega Adolfo Urso, con l’intero governo Meloni.

L’atomo<
Salvini propone i «suoi» cavalli di battaglia. E parte dal nucleare: «L’Italia non può più dire no al nucleare. Ritengo che una delle mission più importanti di questo governo sia di riportare l’Italia nel contesto della modernità, dell’efficienza e della sostenibilità ambientale, riavviando il dossier». Con una convinzione: «Se ci fosse una possibilità di fare un referendum la maggioranza degli italiani direbbe sì al ritorno del nucleare».
Poi tocca al fisco. L’obiettivo dichiarato è alzare il tetto di chi può ricorrere alla Flat tax da 85 a 100 mila euro. Più in generale, con la manovra di Bilancio alle viste, il ministro sostiene che il governo punta «sulla crescita e non sui tagli», per mettere sulla sanità (nel mirino delle opposizioni) «euro in più e non in meno». Quanto alle infrastrutture, al di là del ponte sullo Stretto («avvio dei lavori nel 2025»), sono aperti cantieri per 22 miliardi e da questo deriva, secondo Salvini, il record storico di occupati.

L’auto
Sul futuro dell’auto, il vicepremier sostiene l’azione del collega Urso che il 25 settembre a Bruxelles, in un vertice ad hoc sul tema promosso dalla presidenza ungherese del Consiglio europeo, presenterà la proposta di anticipare al 2025 la revisione sullo stop alla produzione di veicoli endotermici al 2035 prevista da programma per il 2026 nell’ambito del Green Deal. Lo farà quindi alla vigilia del consiglio dell’Ue sulla Competitività che si terrà il 26 settembre, un’occasione per rilanciare la proposta di emendare il regolamento. Questo, dopo aver contattato gli altri ministri europei, in attesa che si insedi il governo francese. L’idea è di ripensare la strategia e i tempi del passaggio definitivo all’auto «verde».<
«Bisogna decidere ora con la nuova legislatura, a inizio 2025, di fare quella revisione con tempi e modalità più sostenibili», ha detto Urso sottolineando che la decisione va presa subito perché «attendere altri due anni, significa non poter più fare nulla e portare al collasso l’industria dell’auto». Lo chiedono un po’ tutti i costruttori europei per pianificare gli investimenti in un momento di difficoltà non previsto ai tempi della firma del Green Deal. Con l’elettrico che cresce meno, un gruppo come Volkswagen chiude due fabbriche in Germania, e l’Italia condivide con la Francia il tema Stellantis.
E sul nuovo nucleare — l’altro tema industriale su cui il governo si muove in queste settimane — Urso ha detto che c’è già pronto il prossimo. «Entro fine anno presenteremo un quadro normativo e lavoriamo a una newco italiana, con una partnership tecnologica straniera, — ha aggiunto —che consenta di produrre a breve in Italia il nucleare di terza generazione avanzata».

L’energia
La sfida è sul costo dell’energia, ha detto Urso, perché «le imprese ci chiedono di abbassarlo». Bisogna avviare un percorso analogo a «quello che stiamo facendo con le rinnovabili, anche per sviluppare un sistema produttivo», per fare «del nostro Paese un leader nella produzione di nucleare di terza e poi di quarta generazione».

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