19 Settembre 2024
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La denuncia di Netblock, che pubblica un grafico con i blocchi negli ultimi giorni. Fuori uso anche le app dei social di Meta. Instagram conferma, e precisa: “Non siamo stati noi” 

e autorità iraniane avrebbero bloccato l’accesso alla rete internet mobile. Bloccati anche gli accessi ai social network, con Instagram e Whatsapp messe fuori uso dopo sei giorni di protesta per la morte di Massa Amini, la 22enne deceduta mentre era sotto la custodia dalla polizia morale per non aver indossato correttamente lo hijab.
La denuncia del blocco della rete internet mobile arriva da Netblock, tra i più autorevoli osservatori della rete interne mondiale capace di individuare blocchi e problemi ai network in tempo reale. Secondo un grafico pubblicato dal gruppo, in queste ore si starebbero registrando pesanti perdite di connettività su scala nazionale in tutto il paese, soprattutto sul principale operatore di telefonia mobile iraniano, Mci First mobile.
“Per decisione delle autorità, non è più possibile accedere a Instagram da mercoledì sera. Interrotto anche l’accesso a WhatsApp”, ha riferito l’agenzia di stampa Fars.  La misura, continua l’agenzia, è stata presa a causa “delle azioni compiute dai controrivoluzionari contro la sicurezza nazionale attraverso questi social network”. Instagram e WhatsApp sono state le app più utilizzate in Iran dal blocco delle piattaforme come Youtube, Facebook, Telegram, Twitter e Tiktok negli ultimi anni.
Su Twitter, in risposta a Netblock, Instagram conferma il blocco, ma tiene a precisare di non aver fatto nulla in tal senso, puntando indirettamente il dito contro le autorità iraniane:  “Non stiamo interrompendo intenzionalmente l’accesso alla nostra piattaforma, né stiamo bloccando i numeri iraniani. Facciamo tutto ciò che è in nostro potere tecnico per mantenere i nostri servizi e consentire l’uso di tutti gli utenti nel mondo”.

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