16 Settembre 2024

LEGGE ELETTORALE

Fonte: La Stampa

ANSA - La Stampa
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In Aula passa l’emendamento di Esposito che «blinda» il patto del Nazareno: cadono così 35 mila proposte. Bocciate invece le modifiche presentate dal senatore Pd Gotor

L’Italicum avanza al Senato. L’Aula dà il via libera all’emendamento Esposito, che conferma la linea Renzi sul voto alla lista e i capolista bloccati. Il cosiddetto “super canguro” passa con 175 sì, 110 no e 2 astenuti. Così cadono di fatto 35 mila proposte di modifica delle 47 mila presentate alla legge elettorale. Bocciati invece i due insidiosi emendamenti di Miguel Gotor, il senatore della minoranza Pd che in questi giorni ha guidato la fronda anti-Renzi.

LA SVOLTA POLITICA

Ma il dato chiave di questi due giorni è un altro: la nascita, almeno sulla carta, del “partito della Nazione”. Comprende il Pd renziano, i centristi di Area popolare (Ncd-Udc) e il grosso di Forza Italia. Il premier potrebbe infatti sostituire i voti della minoranza Pd con quelli berlusconiani. È vero, anche Forza Italia è spaccata. Ma gli azzurri ad aver votato contro l’emendamento Esposito sarebbero solo una quindicina. La conta di stamane al Senato sulla legge elettorale mette quindi il timbro politica sul patto del Nazareno. L’asse Renzi-Berlusconi si rafforza e tiene sull’asticella dei 170 voti.

IL PREMIER CANTA VITTORIA

Nel Pd la tensione resta. Dei 29 firmatari del documento della minoranza sulla legge elettorale hanno votato a favore di Gotor in 26. «Escano dal Pd», tuona Esposito in una video intervista a La Stampa. Bersani riunisce 140 parlamentari della minoranza e avverte: «Renzi lo sa benissimo, c’era una possibile mediazione sull’Italicum e loro non hanno voluto mediare. Ora spetta a lui dire se si può partire dall’unità del Pd». Ma il premier da Davos canta vittoria: «L’Italia va avanti, chi prova a interrompere tutte le volte il percorso delle riforme possiamo dire che, per il momento, non ce la fa». E i voti di Forza Italia? Renzi fa spallucce: «L’Italia va avanti, chi prova a interrompere tutte le volte il percorso delle riforme possiamo dire che, per il momento, non ce la fa».

LO SCENARIO

Ora che succede? La maggioranza cambia? «Non sono escluse novità anche nel centrodestra – dice Lorenzo Cesa dell’Udc uscendo dal Senato – che in prospettiva potrebbe unirsi dentro la stessa lista come avviene in Francia con l’Ump». Di certo ieri è stata una delle giornate più significative nella storia della Seconda Repubblica. Gli elementi di novità sono tre:

1) Il presidente del Consiglio ha preferito chiedere soccorso sulla fondamentale legge elettorale a Silvio Berlusconi, che glielo ha concesso

2) Matteo Renzi si preparata a sostituire i voti dei dissenzienti del Pd con quelli di un partito di opposizione

3) Il Pd e Forza Italia si sono ritrovati divisi al proprio interno da una frattura più profonda che in passato.

IL NODO QUIRINALE

Il tutto avviene alla vigilia di una settimana chiave che porterà all’inizio delle votazioni per eleggere il capo dello Stato.Dal 29 gennaio si aprirà quindi un duello senza precedenti nella storia della Repubblica: il capo del governo e l’ex capo dell’opposizione uniti contro il “resto del mondo”.

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