Le notizie di giovedì 6 marzo sul conflitto tra Israele e Hamas, in diretta. Onu: «Gaza parte integrante di uno Stato palestinese»

15:11 – Idf: «Ci stiamo preparando per tornare a combattere contro Hamas»
Le Idf si stanno «preparando per tornare a combattere» contro i miliziani di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato, nel suo primo giorno in carica, il nuovo capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano, Eyal Zamir. Incontrando le comunità israeliane che vivono al confine con la Striscia di Gaza, Zamir ha detto che «dobbiamo sconfiggere Hamas. Ci stiamo anche preparando a riprendere a combattere. Gli ostaggi sono la nostra massima priorità».

14:58 – Usa offre ad Hamas 2 mesi di tregua per 10 ostaggi
Gli Usa hanno offerto ad Hamas l’estensione della tregua a Gaza per due mesi in cambio della liberazione di 10 ostaggi vivi. È quanto ha riferito una fonte palestinese all’emittente emiratina Sky News Arabia, precisando che la proposta americana prevede anche l’apertura dei valichi e la ripresa dell’ingresso degli aiuti umanitari. Hamas, ha aggiunto la fonte, sta ancora studiando la sua risposta.

14:02 – Fonti mediche palestinesi: «Oggi a Gaza 6 morti e 7 feriti»
Fonti mediche palestinesi hanno riferito all’agenzia Wafa che sei palestinesi uccisi e sette feriti sono arrivati negli ospedali della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. «Un certo numero di vittime è ancora sotto le macerie degli edifici distrutti, ma le ambulanze e gli equipaggi della protezione civile non riescono a raggiungerli». Non è chiaro quali siano le circostanze dell’attacco.
Il numero di palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza – aggiunge la Wafa – è salito, dal 7 ottobre 2023, a 48.446 (oltre la metà dei quali minorenni) e il numero di feriti a 111.852

12:10 – Hamas: «Trump appoggia Israele per eludere la nuova tregua»
Il gruppo palestinese di Hamas ha definito le affermazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump «un sostegno» al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, affinché quest’ultimo eluda l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Il portavoce di Hamas Abdul Latif Al-Qanou ha affermato citato dai media arabi: «Le ripetute minacce di Trump contro il nostro popolo costituiscono un sostegno a Netanyahu per eludere l’accordo e
rafforzare l’assedio e la fame contro il nostro popolo». L’esponente palestinese aggiunto: «Il modo migliore per liberare i prigionieri israeliani rimasti è che Israele entri nella seconda fase dei negoziati e sia obbligato a rispettare l’accordo firmato sotto gli auspici dei mediatori». Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha dichiarato oggi che «le minacce di Trump contro il movimento complicano le questioni legate all’accordo di cessate il fuoco e spingono il governo di occupazione a essere più severo». Il Palestinian Information Center ha citato Qassem che ha affermato in dichiarazioni alla stampa odierne: «C’è un accordo che è stato firmato, e Washington è stata il mediatore, e include il rilascio di tutti i prigionieri in 3 fasi, e Hamas ha
implementato ciò che era tenuto a fare nella prima fase, mentre Israele sta eludendo la seconda fase».

09:44 – Il capo dell’ufficio Usa per gli Affari palestinesi a Gerusalemme, Hans Wecksel, ha annunciato le dimissioni
Il capo dell’ufficio Usa per gli Affari palestinesi a Gerusalemme, Hans Wecksel, ha annunciato le dimissioni, perché non gli «piace la direzione in cui sta andando» Washington e l’amministrazione Trump con il piano su Gaza. Wecksel, che lascerà il suo incarico alla fine del mese, è un veterano del dipartimento di Stato che in precedenza ha prestato servizio negli Emirati Arabi Uniti, in Libano e in Turchia, ed è stato anche direttore dell’antiterrorismo in Medio Oriente e in Asia meridionale e centrale. L’ufficio per gli Affari palestinesi è stato istituito nel 2022 su iniziativa dell’allora presidente Joe Biden, nel tentativo di ribaltare la decisione dell’amministrazione Trump di chiudere il consolato americano a Gerusalemme.

08:09 – Hamas: «Le minacce di Trump aiutano Israele a violare l’accordo»
Le minacce di Trump rivolte ad Hamas incoraggiano Israele a non attuare l’accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo ha affermato il portavoce del gruppo militante palestinese, Hazem Qassem, facendo riferimento all’«ultimo avvertimento» lanciato dal capo della Casa Bianca, che nella notte ha intimato ad Hamas di «rilasciare tutti gli ostaggi ora o è finita per voi». «Queste minacce complicano le cose nell’accordo di cessate il fuoco e incoraggiano il governo israeliano a non attuarne le clausole», ha sostenuto Qassem, ricordando che «c’è un accordo firmato, che gli Stati Uniti hanno mediato nei negoziati che hanno avuto luogo, e include il rilascio di tutti gli ostaggi in tre fasi. Hamas ha attuato ciò che era necessario fare nella prima fase, mentre Israele sta evitando la seconda fase».

07:44 – Rubio: «Hamas prenda seriamente le parole di Trump»
«La gente non si rende conto che il Presidente incontra queste persone, ascolta le loro storie, è indignato e giustamente. È stanco di guardare questi video ogni fine settimana in cui vengono rilasciati ostaggi emaciati e corpi che a volte non sono quelli giusti…ha perso la pazienza. Non dice queste cose senza pensarci, come la gente sta scoprendo in giro per il mondo. Se dice che farà qualcosa, la farà. E quindi è meglio che lo prendano sul serio». Lo ha detto a Fox News il Segretario di Stato americano Marco Rubio esortando Hamas a prendere sul serio le minacce di Trump. In precedenza, Trump aveva lanciato un ultimatum ai leader di Hamas chiedendo loro di liberare gli ostaggi e di fuggire. «Rilasciate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i cadaveri delle persone che avete assassinato, altrimenti per voi è finita», ha scritto sulla sua piattaforma Truth Social dopo aver incontrato alla Casa Bianca un gruppo di ostaggi liberati.

07:38 – Trump ha incontrato otto degli ostaggi liberati a Gaza
Donald Trump «ha incontrato otto degli ostaggi rilasciati a Gaza e ha ascoltato attentamente le loro strazianti storie. Gli ostaggi hanno ringraziato il presidente per i suoi sforzi costanti per riportare tutti gli ostaggi a casa». Lo rende noto la Casa Bianca.

07:29 – Capo stato maggiore Idf: «Nostra missione è la vittoria»
Per il nuovo capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, il ritorno degli ostaggi è «un nostro dovere morale». Lo ha affermato il generale Zamir nella sua prima missiva trasmessa all’esercito israeliano, nella quale sottolinea che la sua missione principale sarà «la vittoria e la sconfitta del nemico». «Non resteremo in silenzio fino al ritorno dei nostri fratelli dai tunnel della prigionia, questo è il nostro dovere morale», ha aggiunto il neo capo di stato maggiore. Decanta inoltre i «grandi successi» dell’esercito, mentre avverte delle «molte sfide che ci attendono: avremo giorni difficili, ma avremo anche giorni migliori davanti a noi», ha concluso, secondo quanto riferito dal quotidiano Times of Israel.

03:20 – Trump: «Ultimo avvertimento ad Hamas, se non rilasciate ostaggi siete morti»
«Al popolo di Gaza: un bellissimo futuro vi aspetta, ma non se tenete degli ostaggi. Se lo fate, siete morti! Prendete una decisione intelligente. Rilasciate gli ostaggi ora, o ci sarà un inferno da pagare più tardi!». Sono le parole postate da Donald Trump sulla sua piattaforma Truth Social. Nello stesso post, il leader statunitense ha detto ad Hamas di «rilasciare tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e di restituire immediatamente tutti i corpi morti delle persone che avete assassinato, o per voi è finita».

02:52 – Usa, abbiamo avuto colloqui con Hamas, Israele informato
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha confermato che ci sono stati colloqui con Hamas. «Israele è al corrente», ha spiegato la funzionaria.

02:01 – Onu: Gaza parte integrante di uno Stato palestinese
«Gaza deve rimanere parte integrante di uno Stato palestinese indipendente, democratico e sovrano, senza la riduzione del suo territorio o il trasferimento forzato della sua popolazione». È quanto ha ribadito il segretario generale della Nazioni Unite Antonio Guterres che ieri ha partecipato al Cairo al vertice straordinario della Lega degli Stati arabi sulla situazione a Gaza. Guterres ha invitato Israele, in qualità di potenza occupante, a garantire il rispetto dei suoi obblighi ai sensi del diritto
internazionale. «Questo significa rifiutare tutte le forme di pulizia etnica», ha detto. Il Segretario Generale ha anche sottolineato la necessità di un quadro politico chiaro che ponga le basi per la ripresa e la ricostruzione sostenibile di Gaza. Ha detto che le «legittime» preoccupazioni di sicurezza di Israele devono essere affrontate, senza una presenza militare israeliana a lungo termine nell’enclave. In generale, ha detto che Gaza e la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, dovrebbero essere «unificate politicamente,
economicamente e amministrativamente» sotto l’egida dell’Autorità Palestinese.

01:24 – Nuova telefonata del Papa alla parrocchia di Gaza
Il Papa, «nel corso della mattina, ha chiamato padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia di Gaza», riferisce la Sala stampa vaticana. «Nel pomeriggio ha alternato il riposo al lavoro», aggiunge.

00:59 – Francia, Germania e Gb, «Israele consenta ingresso aiuti a Gaza senza ostacoli»
Israele deve rispettare i suoi obblighi internazionali e consentire agli aiuti umanitari di raggiungere la popolazione di Gaza in modo «completo, rapido, sicuro e senza ostacoli». E quanto sollecitano i ministri degli Esteri tedesco, britannico e francese in una dichiarazione congiunta.
«Un’interruzione dell’ingresso di beni e di rifornimenti nella Striscia di Gaza, come annunciato dal governo israeliano, potrebbe costituire una violazione del diritto internazionale umanitario», hanno avvertito i tre Paesi europei, aggiungendo che «la fornitura di aiuti umanitari non può essere subordinata a un cessate il fuoco né può essere strumentalizzata per scopi politici».

00:24 – «Colloqui segreti Usa con Hamas sugli ostaggi»
L’amministrazione Trump sta tenendo colloqui diretti con Hamas per il rilascio degli ostaggi americani prigionieri a Gaza e la possibilità di un accordo più ampio per porre fine alla guerra. Lo ha riferito il giornalista di Axios, Barak Ravid, citando due fonti a conoscenza diretta delle discussioni. A gestire i colloqui è l’inviato Usa per gli ostaggi Adam Boehler, che ha incontrato esponenti del gruppo militante palestinese a Doha nelle ultime settimane, ha riferito il reporter, sottolineando che mai prima Washington si era impegnata direttamente con Hamas, designata come organizzazione terroristica nel 1997.

23:43 – No degli Usa al piano arabo per Gaza
Gli Usa hanno bocciato il piano dei Paesi arabi per la ricostruzione di Gaza, presentato ieri durante il vertice straordinario della Lega araba al Cairo. Nonostante l’iniziale riconoscimento dell’impegno da parte dello stesso Trump,il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano, Brian Hughes, ha respinto il progetto egiziano: «Non affronta la realtà che Gaza è attualmente inabitabile e i residenti non possono vivere in modo umano in un territorio coperto di detriti e ordigni inesplosi». «Il presidente Trump sostiene la sua visione di ricostruire Gaza libera da Hamas» e gli Stati Uniti non vedono l’ora di «ulteriori colloqui per portare pace e prosperità nella regione», ha aggiunto.

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