ESTERI
Fonte: La Stampa
di Lorenzo Simoncelli
Nel Paese africano un terzo delle ragazze lo celebrava prima dei 18 anni
La Corte Costituzionale dello Zimbabwe ha deciso di mettere fuori legge i matrimoni in cui entrambi o uno dei due partner hanno meno di 18 anni. Una decisione per cercare di fermare il fenomeno delle spose-bambine molto frequente nel Paese africano. In Zimbabwe un terzo delle ragazze si sposa prima dei 18 anni e il 4% addirittura sotto i 15 anni. In tutta l’Africa sub-sahariana si stima che il 40% delle ragazze sposate siano minorenni, con picchi come in Niger dove la percentuale arriva al 76%. Un fenomeno dovuto alla povertà delle famiglie che, per fare cassa, sono spesso costrette a vendere le bambine.
Il caso è stato portato in Corte da due ragazze, Loveness Mudzuru e Ruvimbo Tsopodzi, entrambe date in matrimonio molto giovani, e critiche nei confronti del governo dello Zimbabwe che garantiva per legge che le ragazze si potessero sposare a 16 anni e i ragazzi a 18.
Il verdetto arriva dopo che l’Unicef ha stilato un rapporto a fine 2015 in cui viene dato l’allarme che se non verranno presi urgenti provvedimenti, in Africa il fenomeno delle spose-bambine raddoppierà entro il 2050, trasformando il Continente nel primo al mondo con questo triste record. «Sono molto felice per aver giocato un ruolo cruciale nel rendere lo Zimbabwe un Paese più sicuro per le ragazze» – ha commentato Loveness Mudzuru, sposata a 16 anni e 18 già madri di due figli alla Thomson Reuters Foundation.
Adesso toccherà al governo far conoscere alle molte comunità locali, dove il fenomeno delle spose-bambine è più ricorrente, la nuova normativa che equipara i diritti dei bambini nel Paese senza distinzione di sessi. «È un grande giorno per i diritti delle donne» – ha affermato Veritas, una Ong locale che ha supportato la richiesta delle ragazze alla Corte Costituzionale.