19 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

A smascherare il progetto i servizi segreti britannici. L’uomo voleva far esplodere un ordigno davanti a Downing Street per poi accoltellare la premier

I servizi britannici dell’MI5 affermano d’aver sventato negli ultimi mesi un piano per uccidere la premier Theresa May ideato da un attentatore islamico, un lupo solitario ispiratosi verosimilmente all’Isis.
Lo scrivono il Daily Telegraph e il Times, citando un rapporto presentato ieri dal direttore dell’MI5, Andrew Parker, al governo. L’uomo pare avesse in mente di far esplodere un ordigno rudimentale di fronte al 10 di Downing Street, per poi cercare di accoltellare May nel caos che ne sarebbe seguito.
Nel suo rapporto Parker ha riferito al Consiglio dei Ministri di almeno nove progetti di attentato significativi scongiurati da servizi di sicurezza e polizia britannica dopo l’attacco compiuto a Westminster dal ‘lupo solitario’ Khaled Masood a marzo. E secondo il Times ha definito la minaccia affrontata in questi mesi – nei quali peraltro diversi attacchi sono andati a segno a Londra e un attentatore suicida è riuscito a far strage alla Manchester Arena – “senza precedenti”. Il numero d’atti terroristici sventati negli ultimi 4 anni nel Regno Unito, dopo l’uccisione del militare Lee Rigby, assomma invece a 22 episodi, stando sempre all’MI5.
Le affermazioni di Parker sono arrivate poche ore dopo che un rapporto indipendente – pur elogiando nel complesso l’azione preventiva antiterrorismo di Scotland Yard e MI5 – aveva denunciato lacune da parte di polizia e servizi riguardo all’attentato di maggio a Manchester: notando come il giovane kamikaze d’origine libica Salman Abedi fosse già finito sotto i radar degli investigatori e avrebbe potuto essere fermato.
In particolare gli agenti del controspionaggio britannico (MI5) hanno fallito nel prevenire almeno 3 attentati costati decine di morte nel Regno Unito nell’ultimo anno.
Si parte dal più sanguinoso: il 22 maggio un giovane kamikaze britannico, di origine libica, Salman Abedi si fa saltare in aria alla fine del concerto della popstar statunitense Ariana Grande a Manchester. Uccide 22 persone e ne ferisce 116.
Oggi si scopre che era conosciuto all’anti-terrorismo e che poteva essere fermato se le forze di sicurezza avessero agito differentemente, ha dichiarato il ministro dell’Interno Amber Rudd. Abedi era un cosidetto “soggetto di interesse” (il gradino prima di sospettato) dell’Mi5 dal 2014 ma gli 007 giunsero alla conclusione – tragicamente sbagliata – di essere rimasti vittima di uno scambio di persona e non se ne occuparono più.
Il ministro Rudd ha anche rivelato che Khuram Butt, il capo della cellula islamista di tre jihadisti che il 3 giugno massacrarono 8 persone a Londra sul Westminster Bridge e nel vicino Boroiugh Market era sotto indagine dell’Mi5 e della polizia per le sue posizioni estremiste. Riuscirono ad uccidere 8 innocenti prima di essere eliminati dagli agenti accorsi. In particolare Butt era stato nel mirino delle autorità per almeno due anni.
Dei 5 attentati commessi nel Regno Unito, oltre Abedi e Butt era conosciuto agli 007 dell’MI5 anche Khalid Masood, che il 22 marzo con la sua auto investì come birilli i passanti sul Westminster Bridge con la sua auto, uccidendone 4, prima di schiantarsi contro il cancello del Parlamento ed accoltellare al morte un agente disarmato, sua quinta vittima.

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