ECONOMIA
Fonte: La StampaIl via dal 2017, ma finiranno sotto controllo anche i conti correnti aperti prima del 2015. Il ministro dell’Economia Padoan: «Una pietra miliare»
Una «pietra miliare» nella lotta all’evasione: è questo il commento del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan dopo la decisione di 44 paesi di scambiarsi informazioni fiscali a partire dal 2017. Ma già da ora i potenziali evasori devono stare attenti.
Perché le informazioni riguarderanno anche i conti correnti aperti anche prima del 2015. Insomma se si “esporta capitale” in un conto corrente di uno dei 44 paesi aderenti si sarà segnalati. Si stringe così si molto la possibilità di evadere, almeno appoggiandosi sui 44 paesi della lista. Nel frattempo inoltre è atteso in Parlamento il Ddl sul rientro dei capitali (quello che va di pari passo all’accordo con la Svizzera) dopo che la norma è stata stralciata dal Dl noto appunto come “rientro capitali” che, in una versione più legata alle “emergenze” (disposizioni fiscali per i territori colpiti da terremoti e alluvioni), ha ricevuto oggi il via libera dalla Camera.
L’accordo di oggi – spiega una nota del ministero dell’Economia – riguarda 44 Paesi cosiddetti “early adopters” (e tra questi ad esempio anche Bermuda, Isole Vergini Britanniche, Isole Cayman) che si sono formalmente impegnati ad implementare secondo un preciso calendario il nuovo standard globale sullo scambio automatico di informazioni finanziarie a fini fiscali, il cosiddetto Common Reporting Standard, approvato dall’Ocse alla fine del gennaio scorso.
Sulla base di tale impegno, – aggiunge il Mef – questi Paesi concluderanno nei prossimi mesi accordi tra autorità competenti e adotteranno le legislazioni nazionali necessarie per effettuare tale scambio. Il calendario condiviso dai 44 Paesi prevede che gli intermediari finanziari raccoglieranno le informazioni sia sui conti intrattenuti al 31 dicembre 2015 che su quelli aperti successivamente mentre il primo scambio di informazioni tra autorità fiscali avrà luogo nel 2017.
Il ministro Padoan, insieme ai colleghi di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, ha commentato con soddisfazione la dichiarazione del gruppo di Paesi early adopters, che rappresenta un ulteriore importante sviluppo dell’iniziativa lanciata dai G5 nell’aprile 2013 in materia di trasparenza e scambio automatico di informazioni a fini fiscali.
«La data odierna – dice Padoan – segna una nuova e significativa pietra miliare nella realizzazione del nuovo standard globale per lo scambio automatico delle informazioni fiscali che porterà ad un cambiamento radicale nella nostra capacità di contrastare e scoraggiare l’evasione fiscale».