19 Settembre 2024

Fonte: Corriere della Sera
di Paolo Decrestina e Stefano Montefiori

È avvenuto nei pressi di un ingresso secondario del museo parigino. L’aggressore, che aveva tentato di entrare portando con sé due zaini, sarebbe un egiziano arrivato in Francia a gennaio. Cazeneuve: «Attacco terroristico». Trump: «Fatti furba America»

Un militare ha aperto il fuoco a Parigi il 3 febbraio nei pressi del museo del Louvre dove un uomo ha tentato di aggredirlo e ha gridato «Allah Akhbar». L’aggressore, Abdallah E-H., 29 anni, egiziano (come conferma il ministero dell’Interno del Cairo) era armato di due machete e si è scagliato contro un gruppo di quattro soldati. Colpito all’addome, è stato sottoposto a un’intervento chirurgico ed è in gravi condizioni. Più tardi è stato effettuato anche un secondo arresto secondo Le Parisien: un uomo di circa 35 anni è stato placcato a terra da tre poliziotti in abito civile, all’uscita della metro Louvre-Rivoli.

La dinamica
Il fatto è avvenuto intorno alle 10 di venerdì mattina: un uomo ha sceso le scale mobili del Carrousel du Louvre, uno degli ingressi del museo, e si è precipitato contro la pattuglia di quattro militari dell’operazione anti-terrorismo Sentinelle, armato di un machete e di un altro coltello, e con due zaini in spalla. L’aggressore ha pronunciato delle minacce e gridato per tre volte «Allah Akhbar», «Allah è grande» in lingua araba. I militari hanno cercato di bloccarlo, uno è rimasto leggermente ferito al cuoio capelluto. Un compagno allora ha risposto sparando cinque colpi, uno dei quali ha ferito gravemente il terrorista al ventre. Il soldato e il terrorista sono ricoverati all’ospedale Pompidou di Parigi, ora sotto massima sorveglianza.

L’attentatore: un egiziano di 29 anni, incensurato
L’attentatore, secondo quanto hanno fatto sapere gli inquirenti, sarebbe un egiziano, arrivato in Francia a fine gennaio. L’uomo, Abdallah E-H., 29 anni, incensurato, non risultava dagli schedari della polizia: sarebbe arrivato all’aeroporto di Roissy Charles de Gaulle lo scorso 26 gennaio con un volo da Dubai. Informazioni che gli inquirenti hanno ricavato dal cellulare che l’uomo aveva con sé. Il 29enne aveva ottenuto un visto turistico per la Francia e sarebbe dovuto ripartire domenica 5 febbraio. La polizia ha ricostruito parte dei suoi spostamenti: dopo l’arrivo da Dubai aveva noleggiato un’auto ritrovata poco lontano dal residence in cui alloggiava, e per il quale aveva pagato 1.700 euro. Sul suo passaporto, ritrovato nel residence, ci sono i visti per l’Arabia Saudita e la Turchia, risalenti al 2015 e il 2016.

L’ultimo messaggio dell’attentatore: «La battaglia sarà implacabile»
Sul cellulare dell’attentatore gli inquirenti hanno trovato molti messaggi definiti interessanti per le indagini. Alle 5:34 di venerdì mattina Abdallah E-H scriveva: «La battaglia sarà implacabile». L’uomo, secondo quanto filtra da ambienti investigativi, aveva studiato in Egitto e lavorava a Dubai.

I due machete comprati in un’armeria vicino alla Bastiglia per 680 euro
Il terrorista ha cercato di entrare nel Carrousel del Louvre, che è la zona dei negozi davanti all’ingresso del museo nel sottosuolo, vicino alla biglietteria. I due machete che aveva con sé, li aveva acquistati in una armeria vicino alla Bastiglia il 28 gennaio, pagandoli in contanti, 680 euro, come riferito dal procuratore Francois Molins I quattro paracadutisti stavano pattugliando il centro commerciale quando sono stati attaccati dal terrorista, davanti a centinaia di persone. I colpi sparati dal soldato hanno diffuso il panico, alcuni negozianti hanno tirato giù le saracinesche e si sono rifugiati in fondo ai locali con i clienti aspettando l’arrivo dei pompieri. Altri si sono messi a correre per uscire al più presto, come racconta Samba, un aiuto cuoco che stava lavorando in una brasserie vicino ai negozi. «Di solito c’è rumore ma i colpi sono inconfondibili, ho gridato ai miei colleghi che dovevamo scappare e abbiamo cominciato a correre, abbiamo avuto molta paura, c’era gente che cadeva correndo e si rialzava per mettersi in salvo, per fortuna siamo riusciti a fuggire». Oltre un migliaio di persone sono rimaste bloccate nel centro commerciale e nel Louvre prima che la polizia, dopo circa due ore, cominciasse a farle uscire in piccoli gruppi.

«Attacco di carattere terroristico»
«I visitatori sono stati tenuti a distanza dagli addetti del museo, usciranno presto a piccoli gruppi -dice il prefetto di Parigi Michel Cadot -. Una seconda persona che aveva un comportamento sospetto è stata fermata ma sembra estranea ai fatti. Il quadro è terroristico, abbiamo fatto intervenire immediatamente i cani e gli artificieri per verificare l’eventuale presenza di esplosivi negli zaini ma non sono state trovate cose più pericolose dei coltelli». E di «attacco di carattere terroristico» parla anche il premier francese, Bernard Cazeneuve, che sta rientrando d’urgenza a Parigi da una visita in provincia.

Le Pen: «Misure radicali contro il veleno del terrorismo islamico»
L’episodio irrompe nella campagna elettorale per le presidenziali francesi. Mentre al Louvre erano ancora in azione le forze di sicurezza, la leader del Front National Marine Le Pen ha invocato «misure radicali contro questo flagello». «Il veleno del terrorismo islamico che non è ancora stato debellato», ha precisato la favorita del primo turno, ancor prima che venisse confermata l’identità dell’aggressore egiziano. E su Twitter Le Pen scrive: «Sosteniamo i nostri militari in prima linea contro la barbarie islamista».

L’operazione «Sentinelle»
È stata lanciata in Francia dopo l’inizio della campagna di attentati terroristici, e prevede che circa 10 mila soldati pattuglino il territorio nazionale per proteggere «i siti sensibili» come aeroporti, stazioni, metropolitana, luoghi turistici o particolarmente affollati. «Al Louvre teniamo una decina di soldati – dice il portavoce Benoît Brulon -, che non sono più fermi in un luogo preciso ma si muovono per assicurare una maggiore protezione. Sono addestrati a cercare di bloccare un aggressore con delle tecniche di lotta, e poi a sparare se queste non hanno successo. Il militare che ha sparato non è quello ferito». Molte polemiche in questi mesi hanno riguardato l’efficacia dell’operazione Sentinelle. Il 13 novembre, in occasione dell’attacco al Bataclan che fece 90 morti, i militari che si trovavano nella zona non entrarono in azione e Brulon spiegò che «non avevano ricevuto l’ordine di intervenire». In seguito le loro regole di ingaggio sono state modificate.

Trump: «Fatti furba America»
E a commentare quanto avvenuto a Parigi è anche il presidente americano: «Un nuovo terrorista islamico radicale ha appena attaccato al museo del Louvre a Parigi. I turisti sono rimasti bloccati. La Francia di nuovo nel mirino. FATTI FURBA AMERICA» ha twittato Donald Trump.

Hollande contro Trump: «Pressioni inaccettabili»
Un omaggio al coraggio e alla determinazione mostrata dai militari al Carrousel du Louvre lo ha tributato anche il presidente della Repubblica francese Francois Hollande che ha postato un messaggio su Twitter. Hollande ha anche parlato della reazione del presidente Usa, Donald Trump. «È inaccettabile che ci siano, attraverso un certo numero di dichiarazioni da parte del presidente degli Stati Uniti, pressioni su quello che l’Europa debba o non debba essere» ha spiegato Hollande a margine del Consiglio europeo della Valletta.

La sindaca
Anna Hidalgo è arrivata sul luogo dell’attacco e ha voluto ringraziare «la reattività delle forze dell’ordine e in particolare dei soldati. Porto loro l’affetto di tutti i parigini perché hanno fermato con grande efficacia una persona pericolosa che si apprestava sicuramente a colpire altre persone. La minaccia terroristica riguarda ormai tutte le grandi città del mondo, Parigi ha forze di sicurezza di grande efficacia».

La minaccia dell’Isis
Le autorità ricordano che il rischio terroristico resta al massimo livello. Per il momento non c’è alcuna rivendicazione. L’Isis è impegnato in Iraq a difendere Mosul dall’offensiva della coalizione internazionale, e sta perdendo terreno anche in Siria. Questo potrebbe spingerlo a cercare di colpire in Europa per continuare a essere percepito come il punto di riferimento per quanti vogliono combattere la jihad. L’inchiesta affidata alla procura anti-terrorismo di Parigi dirà se l’aggressore con il machete ha agito in base a un collegamento diretto con l’Isis, o se ha seguito in modo autonomo uno dei numerosi appelli dello Stato islamico a colpire i «miscredenti occidentali» in ogni modo possibile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *