22 Dicembre 2024
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La Commissione europea ha deciso di trascinare la Gran Bretagna davanti alla Corte di giustizia Ue per aver ostacolato la libera circolazione dei cittadini europei e dei loro familiari dopo la Brexit

La Commissione europea ha annunciato lunedì 16 dicembre di aver deferito il Regno Unito alla Corte europea di Giustizia per potenziali ostacoli alla libera circolazione dei cittadini comunitari dopo la Brexit. L’annuncio è giunto mentre Londra cerca di ridefinire i rapporti con Bruxelles. Qualche giorno fa la cancelliera allo Scacchiere Rachel Reeves ha partecipato per la prima volta a una riunione dei ministri delle Finanze dell’Unione europea.
Secondo quanto spiegato dall’esecutivo comunitario in un comunicato, Bruxelles ha deferito il caso alla Corte per il «mancato rispetto del diritto dell’Unione europea sulla libera circolazione dei cittadini della Ue e dei loro familiari alla fine del 2020». In base a un accordo siglato tra le due parti, i cittadini comunitari e i loro familiari, che si sono stabiliti nel Regno Unito prima della fine del 2020, devono godere degli stessi diritti che avevano prima della Brexit.
Il Regno Unito ha lasciato ufficialmente l’Unione il 31 gennaio del 2020, a seguito del referendum del 2016. Prima di portare la questione davanti alla magistratura comunitaria, la Commissione ha avuto numerosi scambi con le autorità britanniche fin dal 2020. Ciononostante, Bruxelles sostiene che «diverse sue rimostranze rimangono tuttora irrisolte, in particolare per quanto riguarda i diritti dei lavoratori e i diritti dei membri delle famiglie allargate».
L’intesa di divorzio, negoziata alla fine del decennio scorso, permette all’esecutivo comunitario di proseguire l’iter di una procedura d’infrazione, se questa è iniziata prima della fine del periodo di transizione, terminato il 31 dicembre del 2020. La Commissione europea inviò alla Gran Bretagna una lettera di messa in mora nel maggio del 2020 e poi successivamente una opinione ragionata nel luglio del 2024, senza però trovare un accordo con il governo britannico.
Come detto, l’annuncio è giunto in un momento in cui Londra e Bruxelles stanno tentando un riavvicinamento da quando Keir Starmer è entrato a Downing Street nel luglio scorso. Il primo ministro laburista ha deciso di rilanciare le relazioni bilaterali, dopo un difficile periodo di dialogo sulla scia della Brexit. Un portavoce del governo inglese non ha voluto commentare la scelta di Bruxelles, limitandosi a notare che la questione riguarda il «periodo di transizione».
Sempre la Commissione europea ha deciso di deferire il Regno Unito alla Corte europea di giustizia anche per non aver posto fine ai trattati bilaterali di investimento ancora in vigore con la Bulgaria, la Repubblica Ceca, la Croazia, la Lituania, la Polonia e la Slovenia. Queste intese sono accordi tra due Paesi volti a proteggere e promuovere gli investimenti esteri fornendo garanzie quali un trattamento equo o la protezione dall’esproprio. Secondo Bruxelles sono ormai in violazione dei Trattati europei.

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