Oggi il parlamento ungherese ha iniziato a discutere una riforma giudiziaria che, se approvata – secondo quanto evidenziato da Politico – sbloccherebbe oltre 13,2 miliardi di euro di fondi Ue per il Paese in un momento in cui la sua economia soffre di bassa crescita e prezzi elevati
Il ha iniziato a discutere una riforma giudiziaria che, se approvata – secondo quanto evidenziato da Politico – sbloccherebbe oltre 13,2 miliardi di euro di fondi Ue per il Paese in un momento in cui la sua economia soffre di bassa crescita e prezzi elevati.
Scrive Politico che il problema è l’indipendenza della magistratura, che secondo i funzionari della Ue è stata ostacolata dal governo del primo ministro Viktor Orbán.
Una proposta di riforma, tuttavia, mira a rafforzare l’indipendenza in diversi modi, per esempio assicurando che il Consiglio giudiziario nazionale, un organo di controllo della magistratura, rimanga indipendente, nonché riformando la Corte suprema e la Corte costituzionale per proteggerle dall’influenza politica e per consentire il rinvio dei casi alla Corte di giustizia europea per le decisioni preliminari.
«Se il caso dell’indipendenza della magistratura viene risolto, si sblocca la maggior parte dei programmi di coesione», ha dichiarato la settimana scorsa il commissario europeo per il bilancio Johannes Hahn a un gruppo di giornalisti.
Il braccio di ferro di Budapest con Bruxelles sulle questioni relative allo stato di diritto ha visto il flusso di denaro dell’Ue verso il Paese esaurirsi quest’anno, una mossa sgradita anche alla luce della continua contrazione economica e all’inflazione che ad aprile ha toccato un nuovo massimo del 25,4% su base annua.
Ciò ha spinto il governo di Orbán a intensificare i negoziati con Bruxelles per riprendere i pagamenti dell’Ue. La riforma giudiziaria fa parte di questi sforzi.