19 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

L’ex pentastellato attacca il pressing su Conte dei deputati e senatori del Movimento, preoccupati dal veto di Grillo sulla ricandidabilità degli eletti

Mentre Giuseppe Conte è alle prese con il nuovo statuto del Movimento 5 Stelle e tenta di trovare la quadra tra le aspirazioni dei parlamentari grillini per il 2023 e il veto di Beppe Grillo sul doppio mandato, sulla questione della ricandidabilità degli eletti pentastellati interviene Alessandro Di Battista. “È avvilente leggere le dichiarazioni di moltissimi parlamentari del Movimento 5 Stelle che oggi – scrive Di Battista su Facebook – a pandemia non ancora finita, con la classe media al collasso, con Confindustria che fa il bello ed il cattivo tempo e con una crisi sociale fuori dal comune, preferiscono metter bocca sulla regola del doppio mandato ovviamente con l’obiettivo di cancellarla e poter continuare a vivacchiare nelle Istituzioni”.
Intanto, Conte fa sapere che il nuovo Movimento 5 Stelle “sarà più riformatore che mai, sarà di stimolo a tutti e pronto a un dialogo strutturato che rispetti le rispettive autonomie e anche le differenze, che dovranno diventare una ricchezza per il nostro confronto”. E aggiunge: “Abbiamo già lavorato insieme, abbiamo affinato la capacità di offrire concrete risposte ai bisogni dei cittadini, abbiamo sperimentato questa capacità di dialogo in una fase critica della storia del nostro Paese. Abbiamo commesso errori – ammette – ma nessuno però può contestare il fatto che abbiamo scritto pagine importanti nel processo riformatore del Paese e per migliorare la resilienza del Paese”. L’ec premier ha poi annunciato: “Stiamo provando a “rinnovare, dare un nuovo corso al M5S, nel logo comparirà un anno significativo, il 2050, l’anno della neutralità climatica. Il Neo Movimento si porrà un orizzonte ampio”.

Le reazioni dei grillini
Nel suo attacco Di Battista 5 Stelle si riferisce, ad esempio, al senatore grillino Gianluca Castaldi, favorevole alla possibilità di rielezione dei parlamentari pentastellati, perchè è necessario “stare attenti a non cadere nella politica di professione e allo stesso fare in modo che l’esperienza e le capacità acquisite grazie a questo lavoro col passare del tempo vengano valorizzate”. Parole inaccettabili per Di Battista, che nel suo post sui social ricorda:  “Ho sempre sostenuto (tra gli applausi scroscianti di tali revisionisti pro domo loro) che chi frequenta troppo il palazzo smette di occuparsi dei bisogni dei cittadini ed inizia ad occuparsi dei bisogni propri. La lotta alla politica professionista è già essa lotta politica”.
Non tutti, però, la pensano allo stesso modo e, anzi, all’interno del partito di Beppe Grillo il pressing su Conte per far cadere il veto del doppio mandato è sempre più forte. “Sul piano personale, ritengo che non si debbano disperdere le esperienze e competenze finora acquisite, che potrebbero essere messe a servizio dei territori, anche fuori del Parlamento”, sostiene Paolo Parentela, deputato M5S.

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