21 Novembre 2024
Macron Mattarella

Macron Mattarella

L’incontro alla vigilia della firma del «Trattato del Quirinale», per una cooperazione bilaterale rafforzata

Il Trattato del Quirinale che viene firmato questa mattina tra Italia e Francia «è un risultato importante, un testo di ampio respiro», ha detto il presidente Sergio Mattarella accogliendo il capo di Stato francese Emmanuel Macron. L’accordo per una «cooperazione rafforzata» è il punto di arrivo di un lavoro cominciato dopo il vertice italo-francese di Lione del settembre 2017, e che ha superato molte prove: dal fallimento dell’acquisizione da parte di Fincantieri dei Chantiers de l’Atlantique, nazionalizzati dallo Stato francese, alle polemiche sui migranti, all’incidente alla frontiera di Bardonecchia, alla rivalità in Libia fino all’incontro del ministro Luigi Di Maio con i gilet gialli che nel febbraio 2019 portò al richiamo a Parigi dell’ambasciatore francese a Roma.
Quegli strappi sono stati ricuciti grazie al presidente Mattarella, che anche nei momenti di difficoltà si è sempre proposto come il garante degli impegni dell’Italia in Europa e dell’amicizia con la Francia, e la relazione tra Roma e Parigi ha preso nuovo slancio con l’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi, al quale Emmanuel Macron guarda come l’amico e l’alleato chiave per ridare linfa all’integrazione europea, alla vigilia della presidenza francese del Consiglio Ue (gennaio 2022).
Italia e Francia vogliono dare solidità e struttura ai loro interessi fondamentali, che sono convergenti, e lasciare meno spazio alle incomprensioni. Il Trattato del Quirinale, analogo a quello dell’Eliseo (poi rinnovato ad Aquisgrana) tra Francia e Germania, istituisce consultazioni periodiche tra i governi e le amministrazioni dei due Paesi, ma l’ottica — ha ricordato Mattarella nel colloquio con Macron — è costruire «un’Unione Europea più forte, una necessità che anche la crisi pandemica ha messo in luce».
Il preambolo evoca la relazione storica e culturale unica tra i due Paesi vicini, gli obiettivi e i valori comuni; questo rapporto speciale viene messo alla prova subito, in questi stessi giorni, nelle vicende Tim-Vivendi e anche nella collaborazione per la Difesa comune, con l’interesse della franco-tedesca Knds per l’Oto Melara messa in vendita da Leonardo. L’intesa italo-francese suscita comunque la perplessità, all’opposizione, di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), che ieri ha denunciato «una delega in bianco a Parigi per trattare a nome nostro». Mario Draghi e Emmanuel Macron firmeranno il Trattato questa mattina alle 9. Lunedì a Parigi la collaborazione italo-francese continuerà con un accordo tra i due Parlamenti.

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