Fonte: La Repubblica
l presidente francese annuncia un piano da 8 miliardi in quattro anni per sconfiggere la povertà. Colazione a scuola uguale per tutti i bambini, alle mense pasti da un euro
Con una legge nel 2020, creeremo un reddito universale per consentire a tutti di vivere decentemente”. Così il francese Emmanuel Macron, che spiega (in un discorso di un’ora al Musée de l’Homme, di Parigi): questa misura sarà “universale, perché tutti possano rivendicarla non appena il proprio reddito scenderà al di sotto di una certa soglia”.
Il meccanismo sarà “semplice, equo e trasparente. Uniremo il maggior numero di benefici sociali per fornire finalmente una risposta unica. Puntiamo a garantire che le persone vivano con dignità”. Sul tavolo c’è il programma messo a punto dal ministero della Sanità e della Solidarietà sociale, con in dotazione un budget di 8 miliardi su 4 anni. Infanzia, occupazione, sussidi sociali e alloggio sono i punti centrali del piano che si focalizza su bambini e adolescenti.
Il capo dell’Eliseo precisa che questa forma di aiuto sarà un “contratto di impegno e di responsabilità reciproca”. Sarà accompagnato da “diritti e doveri ulteriori”. Ogni destinatario si iscriverà a un “percorso di inserimento in cui sarà impossibile rifiutare più di 2 offerte di lavoro ragionevoli”.
Nel suo discorso, Macron riveste di solennità l’annuncio odierno: “La Repubblica è fatta di lotte impossibili, ma ogni volta le abbiamo raccolte. In una sola generazione possiamo sradicare la grande povertà nel nostro Paese. E’ un’ambizione estrema che ci dobbiamo assumere con molta umiltà, tirando le somme dei nostri errori, io per primo. Non lo avrei detto qualche mese fa. Ma se non è la Francia a portare avanti questa lotta, nessuno lo farà. Quindi la porteremo avanti”, dice.
Il piano presidenziale prevede l’estensione dei pasti a un euro già offerti nelle mense pubbliche di alcuni Comuni, una colazione a scuola uguale per tutti i bambini (“in modo che i piccoli possano iniziare la giornata alla pari”); e l’istruzione obbligatoria fino ai 18 anni (contro i 16 attuali). Altri cardini: accesso facilitato al nido pubblico, aumento degli aiuti del 30% per le famiglie monoparentali e più bisognose, raddoppio delle classi materne e delle elementari nelle zone di educazione prioritaria, sono alcuni degli interventi previsti per la fascia di età della prima infanzia. Il ministro Agnès Buzyn conferma la creazione di 30 mila posti nei nidi, un piano di formazione per 600 mila operatori dell’infanzia e un programma specifico di apprendimento della lingua francese.
E ancora, in 500 mila avranno accesso al programma ‘Garanzia giovani’ – contro 100 mila sotto Hollande – per formare e trovare un posto di lavoro a quanti hanno tra 18 e 25 anni. Inoltre il governo punta alla creazione di 100 mila ulteriori posti per chi si inserisce nel mondo del lavoro e al potenziamento degli strumenti a disposizione per facilitare il reinserimento dei disoccupati.
Dice Macron: “Essere indigenti non deve più essere un’eredità: oggi servono 180 anni a un bambino povero affinché qualche suo discendente acceda alla classe media”. Poi, citando Saint-Exupery nel suo romanzo Terre des Hommes: “Quando impediamo a un bambino di diventare ciò che vuole, è Mozart che assassiniamo”.
Nel 2016, la Francia aveva 8,8 milioni di poveri, ovvero il 14% della popolazione, secondo l’Istituto Statistico Nazionale Francese (Insee).
Un tasso che sale al 19,8% per i minori di 18 anni. Attualmente, più di un francese su due con redditi mensili inferiori a 1.200 euro ha difficoltà a pagare per la mensa dei propri figli, e quasi uno su due (48%), ad acquistare cibo.