22 Novembre 2024

Fonte: Corriere della Sera

di Stefano Montefiori

Certo non è arrivato a chiamarlo «il mio dittatore preferito», come fece un anno fa Donald Trump al vertice G7 di Biarritz, ma il presidente francese è stato comunque molto accogliente con il leader egiziano in visita ufficiale a Parigi

Certo non è arrivato a chiamarlo «il mio dittatore preferito», come fece un anno fa Donald Trump al vertice G7 di Biarritz, ma il presidente Macron è stato comunque molto accogliente con il leader egiziano Al Sisi in visita ufficiale a Parigi. Proprio mentre il tribunale del Cairo decideva di tenere in carcere per altri 45 giorni Patrick Zaki, la conferenza stampa congiunta all’Eliseo è cominciata con la domanda sui diritti umani calpestati in Egitto e sulle intenzioni di Macron: condizionerà o meno gli aiuti militari francesi alla liberazione da parte dell’Egitto dei tanti prigionieri per reati di opinione? «No, non lo farò», è stata la risposta senza giri di parole. Mettendo in pausa i consueti richiami alla vocazione universalista della Francia patria dei diritti dell’uomo, Macron ha preferito più modestamente parlare di «sovranità dei popoli» e dell’inopportunità di «dare lezioni», per poi esibire realpolitik: «Meglio mantenere una linea di dialogo esigente piuttosto che praticare un boicottaggio che ridurrebbe l’efficacia di uno dei nostri partner nella lotta contro il terrorismo e per la stabilità regionale». In sostanza, l’Egitto è troppo importante per la Francia: nel Mediterraneo è l’alleato che prova a arginare la Turchia, anche in Libia dove con la Francia appoggia il generale Haftar; nella lotta al terrorismo islamico l’Egitto è fondamentale; e Al Sisi ha difeso la Francia nei giorni delle proteste per le vignette di Charlie Hebdo, mentre il turco Erdogan insultava Macron. Il presidente egiziano si è trovato talmente a suo agio a Parigi che verso la fine dell’incontro si è sentito in diritto di darla lui, una lezione, dicendo che «i valori religiosi prevalgono su quelli umani». Va bene la realpolitik ma a quel punto Macron ha ripreso la parola per dissentire: «Il valore dell’uomo è superiore a tutto». Archiviata rapidamente la disputa filosofica, la cooperazione militare tra Egitto e Francia continua e anzi esce rafforzata.

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