Fonte: La Stampa
«La porta resta aperta»: dai giardini dell’Eliseo il presidente francese, Emmanuel Macron, tende la mano alla Gran Bretagna di Theresa May. Brexit? «Fino a che il negoziato non sarà finito la porta resterà sempre aperta, anche se la decisione è stata presa dal popolo sovrano britannico e va rispettata», ha affermato il presidente, rispondendo alla domanda di un giornalista nella conferenza stampa congiunta con la leader di Londra.
La May era giunta intorno alle 18:45 nel palazzo presidenziale a bordo di una grossa jeep Land Rover con tanto di Union Jack, un mezzo piuttosto inconsueto nel cortile dell’Eliseo. Dopo la stretta di mano di rito, i due si sono ritirati nelle segrete stanze per un colloquio di circa un’ora e mezza prima della conferenza stampa finale allestita (altro fatto inedito) sul prato immacolato dei giardini interni. Parlando di Brexit, Macron ha spiegato che «non si tratta di sapere se si torna o meno sulla decisione» presa dei britannici nel referendum dello scorso anno. E però, ha insistito quasi esprimendo un desiderio impossibile, «finché i negoziati non saranno conclusi ci sarà sempre la possibilità di aprire la porta». «I tempi della Brexit non cambiano, i negoziati cominceranno la prossima settimana», ha garantito la May, dopo un primo appello di Macron a non perdere tempo. «Da parte mia – aveva detto lui – il metodo è chiaro: voglio che il negoziato sull’uscita della Gran Bretagna dall’Ue e sulle nostre relazioni future cominci il più presto possibile e venga condotto in modo coordinato con la Commissione europea».
La premier britannica ha poi detto di voler comunque mantenere uno «stretto» rapporto di «cooperazione» con l’Ue, su temi come il commercio o la lotta al terrorismo. Del resto, sempre a Parigi, i due hanno annunciato un nuovo piano d’azione contro la propaganda jihadiista su internet e nelle chat tipo Telegram. Un piano – ha precisato Macron – «aperto a tutti i partner Ue».
Macron e May si sono poi recati allo Stade de France, per l’amichevole blindata – 1.100 gli agenti schierati, oltre che forze speciali del Raid e sistemi di sorveglianza anti-drone – tra Francia e Inghilterra. Domenica scorsa, il padrone di casa ha incassato una valanga di voti nel primo turno delle elezioni per il rinnovo dell’Assemblée Nationale mentre oltre-Manica, May, ha subito un pesante rovescio elettorale. L’intermezzo parigino ha rappresentato per lei una pausa del suo faticoso tentativo di mettere insieme una maggioranza dopo il risultato deludente delle elezioni anticipate da lei stessa volute l’8 giugno.
Per la cronaca spiccia, all’Eliseo, indossava un paio di ballerine con un vezzoso fiocchetto in punta e tante labbra rosso fuoco disegnate su tutta la tomaia. Un paio di scarpe cui il primo ministro mostra di essere affezionata perché non è la prima volta che le indossa in occasioni ufficiali. Sobrio, in compenso l’abbigliamento sfoggiato: pantaloni neri e giacca ghiaccio corta davanti e con un unico bottone. Nulla da, segnalare invece, per Macron, con indosso un banale abito scuro presidenziale.