Fonte: La Stampa
E annuncia: «Saremo insieme io e Mattarella per il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo, il 2 maggio»
Fabio Fazio va all’Eliseo e in prima serata Rai 1 presenta una lunga intervista con il presidente francese Emmanuel Macron. Si parla naturalmente dei rapporti tra i due Paesi e i loro popoli, come sono stati nel passato e come si stanno evolvendo negli ultimi mesi.
«C’è stato un malinteso, ci sono state alcune affermazioni eccessive, ma queste peripezie non sono gravi, bisogna andare oltre. È questo ciò di cui ho parlato con il presidente Mattarella, e per questo l’ho invitato in Francia» ha detto il presidente francese, spiegando che a Parigi, il 2 maggio, per il 500esimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci, saranno insieme per parlare di Europa ai giovani.
Il rapporto dei francesi con l’Italia «è molteplice, per molti francesi è stato il fatto di scoprire la storia, capire la nostra civiltà attraverso l’Italia. Poi c’è un rapporto più intimo, avendo fatto teatro gli autori italiani hanno incrociato la mia vita. Con Eduardo De Filippo ho incontrato mia moglie. Poi c’è un’altra Italia, penso a Napoli, che ha un posto particolare per me. Una città che ho visitato più volte ed è molto cara».
Per Macron l’Europa non è un’isola e va guardata nel contesto più ampio di un mondo che le si muove attorno. «Perché c’è tutta questa paura, anche in Italia, che è sempre stata un paese aperto? Perché gli arrivi dei migranti sono stati troppo consistenti, ed è mancata la solidarietà dell’Europa. C’è la stessa paura anche in Francia, e quindi siamo stretti tra apertura e chiusura. La soluzione è ripensare la nostra sovranità nel mondo, il nostro rapporto con l’Africa: i nostri destini sono legati, noi europei dobbiamo avere politiche comuni di stabilizzazione».
«C’è bisogno di un’Europa forte per palare sia ad americani che cinesi. Siamo di fronte a una crisi della democrazia occidentale, crisi di efficacia, c’è bisogno di un’europa più forte anche se bisogna riconoscere l’urgenza della richiesta di personalità dei popoli. Ma occorre ricostruire un’Europa più unita e più forte. È il cuore della campagna che si apre. Alcuni difendono I nazionalismi, ma io mi batterò con forza perché dobbiamo rispettare le identità dei popoli ma costruire un’Europa forte e sovrana».
«Mi rammarico per la collera che riparte – dice ancora Macron – i vecchi odi, il razzismo, l’antisemitismo. Sono il sintomo del malessere della nostra civiltà, di fondo è l’odio verso l’altro. Ma se non rispettiamo l’altro le nostre società muoiono. Dobbiamo lottare e prevenire le cause».
Si parla anche di Tav. Il presidente francese crede che si possano conciliare «modernità ed ecologia». «Sono stati fatti molti lavori, molte analisi, è una cosa molto importante per le regioni transfrontaliere, è stata la scelta dei nostri predecessori e noi l’abbiamo confermata». «La tecnologia permette di conciliare la modernità con l’ecologia. So che ci sono molte sensibilità, ma credo che le risolveremo attraverso consultazioni e concertazione».
«C’è una storia da fare insieme»: questo il messaggio rivolto direttamente agli italiani dal presidente francese a conclusione dell’intervista. Vedo gli ostacoli -ha riconosciuto Macron- ma credo che tra i nostri Paesi ci sia il cuore, l’amicizia e l’amore; e so che questo cuore ci permetterà di andare al di là degli ostacoli per l’Europa e per noi».