La proposta del presidente Francese di mandare truppe dell’Alleanza a combattere in Ucraina
Vogliamo fare un favore a Vladimir Putin? Accettiamo la proposta di Macron e mandiamo truppe Nato in Ucraina. Una pazzia suicida per il fronte occidentale, totalmente slegata dalla realtà e invece rispondente agli interessi di piccolo cabotaggio del capo dell’Eliseo preoccupato dalla crescita della destra francese, oltreché dal bisogno di rilanciarsi a leader europeo dopo il successo del viaggio di Giorgia Meloni a Kiev in veste di presidente di turno del G7.
Per nostra fortuna, il rifiuto alleato è corale per quattro argomenti: 1) Grazie all’esternazione solitaria di Macron, Putin può adesso ribadire la sua falsa affermazione di due anni fa, quando l’offensiva iniziale contro Kiev gli andò male e passò dal propagandare che era una «operazione speciale per denazificare l’Ucraina» all’altrettanto infondato pretesto della guerra di difesa contro «l’aggressione della Nato». 2) Joe Biden è sempre stato attento a non coinvolgere direttamente la Nato nello scontro con Putin per tenere lontano il rischio di guerra nucleare. Persino i Paesi baltici sono contrari a inviare i loro soldati in Ucraina. 3) Morire per Kramatorsk? Le opinioni pubbliche europee non sono pronte: il rischio è lo scontro interno e che battaglioni di pacifisti diventino putiniani. 4) In Afghanistan le truppe occidentali hanno clamorosamente fallito: perché dovrebbero riuscire contro la Russia? Molto meglio mandare subito armi e munizioni agli ucraini, che si sono dimostrati motivati e coraggiosi combattenti.