Migliaia di francesi sono scese in piazza a Parigi dopo il discorso alla nazione del presidente francese nel quale ha annunciato che la contestatissima riforma delle pensioni entrerà in vigore in modo graduale dall’autunno
Emmanuel Macron ha sentito “la rabbia dei francesi” per l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni, ma “i cambiamenti erano necessari”. È questo, in sintesi, quanto il presidente francese ha detto nel suo intervento tv delle 20 di ieri, 17 aprile, il suo primo discorso dopo la promulgazione della contestata riforma delle pensioni, in cui ha ribadito che la riforma comincerà a essere applicata “progressivamente in autunno”.
“Adottati in conformità con quanto previsto dalla nostra Costituzione, i cambiamenti erano necessari per garantire la pensione di tutti e per produrre più ricchezza per la nostra nazione”, è l’argomentazione di Macron, il quale ha aggiunto che “mentre il numero dei pensionati aumenta, mentre la nostra aspettativa di vita si allunga, la risposta non poteva essere quella di abbassare le pensioni, ma di aumentare il contributo di chi lavora”.
L’ultimo intervento tv dà il via a una battaglia probabilmente ardua per il presidente francese, che sta cercando di riparare il danno d’immagine e politico causato dall’aver fatto passare il piano pensionistico in parlamento il mese scorso nonostante le proteste che infiammano il Paese da mesi. Proprio mentre parlava alla nazione, centinaia di persone sbattevano pentole e padelle, davanti ai municipi e alle finestre, per mostrare di non voler ascoltare quanto il presidente avesse da dire visto che lui non li ha, a loro dire, ascoltati. “È una riforma accettata? Ovviamente no. Nonostante mesi di consultazioni, non è stato possibile trovare un consenso. Me ne rammarico e dobbiamo trarne tutti gli insegnamenti del caso”, ha detto Macron.