22 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

La polizia: indagini su un «network». Le rivelazioni Usa irritano gli inglesi

Sono stati arrestati in Libia padre e fratello minore di Salman Abedi, il kamikaze di Manchester che ha massacrato 22 persone e ne ha ferite 59 all’uscita di un concerto. Bloomberg scrive che Ramadan e Salman Abedi sono stati portati via a bordo di tre veicoli da uomini armati. Il giovane non solo sarebbe stato a conoscenza del piano del fratello, ma stava a sua volta preparando un attacco a Tripoli: «Ha confessato di aver aderito all’Isis con suo fratello Salman», si legge in un comunicato della Kowa Rada Al Akhassat, la «Forza di deterrenza speciale» dipendente dal ministero degli Interni del governo libico, emesso al termine dell’interrogatorio

Usa: “Bomba potente, preparata da esperto”
Il New York Times ha pubblicato sul sito la foto di quelli che afferma essere i resti dell’ordigno fatto esplodere lunedì sera a Manchester, molto più sofisticato di quanto inizialmente riferito. Secondo Il Nyt, che cita risultati preliminari dell’inchiesta britannica l’ordigno era «piccolo ma estremamente potente riposto in un contenitore di metallo celato a sua volta o in una maglietta nera in uno zaino azzurro Karrimor e aveva un detonatore che teneva nella mano sinistra». Sempre secondo il Times dall’analisi «dei resti non è possibile stabilire il tipo di esplosivo usato ma emerge che l’ordigno era stato preparato con cura e grande attenzione» Questo è confermato anche dall’analisi della disposizione delle vittime rispetto al kamikaze da cui emerge che le biglie di ferro usate come proiettili letali nel mix con l’esplosivo, hanno penetrato i corpi ad altissima velocita ed erano state «disposte con attenzione» nella bomba per creare il massimo danno possibile. Le autorità hanno trovato una i resti di una «pila Yuasa da 12 volt molto più potente di quelle normalmente usate (per attivare l’innesco) nei giubbetti dei kamikaze. Si tratta di un pila usata per luci di emergenza che costa circa 20 dollari». A conferma che la bomba è stata preparata da un esperto la scoperta che dentro il detonatore «era saldato un circuito elettrico (ulteriore)». Un sistema quindi ridondante per essere sicuri che l’ordigno sarebbe esploso. Non è chiaro se si trattava di un detonatore anche azionabile a distanza in caso di ripensamenti, come talvolta è accaduto, del kamikaze. Sembra poi che siano stati ritrovati altri ordigni pronti a a esplodere.

Irritazione degli inglesi
Le rivelazione del Nyt sono destinate ad alimentare ulteriormente l’irritazione di Londra per le informazioni rese note dai media Usa prima che dal governo, come ha sottolineato oggi il ministro dell’Interno Amber Rudd. In Gran Bretagna intanto Ian Hopkins, il capo della polizia di Manchester ha detto «Stiamo investigando su un network terrorista islamico», rispondendo a chi gli chiedeva della «caccia» delle forze dell’ordine al costruttore della bomba usata nella strage Albert Square e del raid compiuto nel centro della città inglese, in quello che secondo alcune ipotesi poteva essere un appartamento usato per assemblare gli ordigni: «È chiaro che l’inchiesta porta a una rete».

Livello di allerta ai massimi
Nelle ultime ore sono stati compiuti altri arresti a Wigam in connessione con l’attentato; l’ultimo arrestato – il settimo – è un uomo di Nuneaton nel Warwickshire; in serata era stata fermata una donna a nord di Manchester. Il livello di allerta terrorismo in Gran Bretagna è stato elevato da «grave» a «critico», il livello massimo che equivale all’aspettativa di un nuovo attacco «imminente»: a darne l’annuncio ieri sera la stessa primo ministro Theresa May, dopo aver riunito il Cobra, il comitato d’emergenza. Si tratta della terza volta che questa decisione viene presa da quando il sistema è stato introdotto: la prima fu nel 2006, dopo che era stato sventato un complotto per far esplodere in volo aerei passeggeri in rotte transatlantiche con esplosivi liquidi – che ha portato all’abolizione di flaconi e bottiglie in cabina. La seconda volta fu nel 2007, quando un uomo cercò di compiere un attentato in una discoteca e poi di attaccare con la sua auto l’aeroporto di Glasgow, in Scozia, schiantandosi con una jeep Cherokee piena di bombole di gas propano contro una porta del terminal.

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