19 Settembre 2024

Una manovra espansiva da 30 miliardi all’anno
Una manovra espansiva che vale, come ricordato dal ministro dell’Economia Franco, circa 30 miliardi all’anno per i prossimi tre anni. Il provvedimento che più caratterizza la legge di Bilancio varata ieri sera è il taglio delle tasse, con un fondo di 8 miliardi per interventi su Irpef, Irap e revisione delle detrazioni (si arriva a 12 con le altre misure). L’altra misura nevralgica è il superamento di Quota 100, che va in scadenza a fine anno. Verrà rimpiazzato solo per il 2022 con Quota 102, poi si dovrà tornare alla legge Fornero. A contrassegnare il testo di 185 articoli sono anche la stretta sul reddito di cittadinanza, la proroga con qualche paletto aggiuntivo dei superbonus per l’edilizia, il rinvio di sugar e plastic tax, l’incorporazione dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione all’interno dell’Agenzia delle Entrate, lo stanziamento da 2 miliardi per il taglio delle bollette a causa dei rincari energetici.

Da gennaio «Quota 102». Ape sociale prorogata al 2022
Dal prossimo primo gennaio non ci sarà più Quota 100, ma Quota 102. Si potrà cioè andare in pensione anticipata con almeno 64 anni d’età e 38 di contributi. Bisognerà essere nati nel 1958 o negli anni precedenti. Ma questa possibilità è prevista nella legge di Bilancio solo per il 2022. Secondo stime sindacali potrà usufruire di questo canale di prepensionamento una platea di lavoratori molto limitata, tra le 10 e le 15 mila persone. La manovra contiene anche altre novità. La proroga fino al 31 dicembre 2022 dell’Ape sociale, con l’allargamento della platea di coloro che potranno lasciare il lavoro a 63 anni con 36 di contributi. In particolare, 23 nuove categorie di lavori gravosi: dai professori di scuola materna e primaria ai magazzinieri, dagli estetisti ai tecnici della salute, dagli artigiani, operai specializzati e agricoltori ai conduttori di mulini e impastatrici, dagli addetti alle pulizie ai portantini. Prorogata anche «opzione donna», ma con l’inasprimento dei requisiti: serviranno 60 anni d’età (61 per le lavoratrici autonome) e non più 58 (59), oltre ai 35 anni di contributi. Arriva inoltre un Fondo per l’uscita anticipata dei lavoratori delle piccole e medie imprese in crisi con almeno 62 anni d’età. A take fine sono stati stanziati 200 milioni l’anno. Il funzionamento sarà disciplinato in seguito con un decreto interministeriale.

Irpef, cuneo sul lavoro, detrazioni: taglio delle tasse per 12 miliardi
Il taglio delle tasse è quantificato in 8 miliardi, con la minor imposizione che arriva però globalmente a 12 miliardi tenendo conto dei 2 miliardi per la riduzione delle bollette e le altre misure su Iva e plastic e sugar tax. Nelle prime pagine del testo della manovra figura il capitolo dedicato alla Riduzione della pressione fiscale e contributiva, e il primo articolo è quello che prevede «l’utilizzo di un ammontare di risorse pari a 8 miliardi di euro annui a decorrere dal 2022». Una dotazione che verrà utilizzata per abbassare l’Irpef, con l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive. Il dettaglio dell’intervento, attraverso la riduzione di una o più aliquote, resta da definire e verrà stabilito nel corso dell’iter parlamentare. L’operazione per il taglio delle tasse prevede inoltre una revisione «organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo». C’è poi il capitolo dedicato alle imprese, con un intervento per ridurre l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Nel testo figurano inoltre sia la norma che stabilisce l’incorporazione di Agenzia delle Entrate-Riscossione nell’Agenzia delle Entrate, sia la norma che cancella l’aggio sulla riscossione, prevedendo per il funzionamento del servizio una copertura di 990 milioni.

Reddito di cittadinanza: assegno in calo e sospensione dopo due no
Confermato il reddito di cittadinanza. Ma la misura bandiera dei Cinque Stelle verrà rivista. Fino all’ultimo momento il sussidio varato dal primo governo Conte nel 2019 è stato fonte di scontri all’interno della maggioranza, nonostante lo stesso premier Mario Draghi più volte lo abbia giudicato «una misura giusta», pur da modificare. Alla fine il sussidio quindi resta anche nel 2022 e sarà rifinanziato con 1 miliardo di euro. Ma cambierà molto. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando parla di «una razionalizzazione dell’istituto» che «prevede un meccanismo che spinge di più alla ricerca di lavoro». Ecco quindi controlli molto più ristretti e soprattutto preventivi proprio per evitare quegli abusi al centro delle contestazioni di una parte della maggioranza (Forza Italia, Lega e Italia viva). Ma non solo. Il premier Draghi ricorda che il sostegno ha un secondo obiettivo: «Per gli occupabili non deve essere un ostacolo all’accettazione di proposte di lavoro, non deve ostacolare il funzionamento del mercato del lavoro». Dopo vari tira e molla, è stato quindi stabilito che chi non dovesse accettare la prima offerta di lavoro, avrà un assegno ridotto. Ma al secondo rifiuto il beneficio lo perderà. I meccanismi della misura sono ancora allo studio. Si pensa ad esempio anche ad un assegno che via via possa calare per chi accetta un’occupazione. Previsti anche agevolazioni per chi assume i percettori del reddito.

Bonus casa, il Superbonus 110% scende al 70% dal 2024
Il superbonus fiscale riservato ai lavori di riqualificazione energetica e recupero degli edifici viene confermato. In dettaglio l’incentivo pari al 110% del valore dell’importo dei lavori è previsto fino al 31 dicembre 2023, per il 2024 il bonus scende e viene portato al 70% delle spese sostenute, nel 2025 segue un’ulteriore riduzione con il bonus che cala al 65%. Per gli interventi relativi a case unifamiliari e villette (il superbonus termina il 30 giugno 2022), viene stabilità una proroga al 31 dicembre 2022, ma solo nel caso il proprietario abbia un Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) che non supera i 25 mila euro. Tra i bonus confermati anche l’incentivo da 5 mila euro per l’acquisto di mobili, grandi elettrodomestici, lavatrici, lavasciugatrici, lavastoviglie, frigoriferi e congelatori, a condizione che siano finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Dopo un duro confronto tra il premier Draghi e il ministro Franceschini, quest’ultimo ha ottenuto che anche il bonus facciate venisse prorogato per tutto il 2022. La conferma del bonus, inizialmente non prevista, prevede tuttavia una riduzione del beneficio fiscale sui lavori di rifacimento delle facciate degli edifici: nel 2020 e nel 2021 il bonus è stato al 90%, l’anno prossimo sarà al 60%.

Imprese, prorogato il credito d’imposta «Transizione 4.0»
Nel pacchetto di interventi destinati alle imprese figura la proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali «Transizione 4.0» e del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 . La manovra prevede inoltre il rifinanziamento della Nuova Sabatini e la proroga dell’operatività straordinaria del fondo Gasparrini. In totale valgono otto miliardi nel periodo 2022-2026 le risorse di sostegno all’internazionalizzazione.

Ammortizzatori sociali, 3 miliardi (anche sotto i 5 dipendenti)
Tre miliardi sono destinati alla riforma degli ammortizzatori sociali. Che vengono estesi alle imprese sotto i 5 dipendenti, finora senza cassa integrazione. Esse, dal primo gennaio 2022, verseranno al Fondo di integrazione salariale lo 0,5% (0,8% quelle con più di 5 dipendenti). La cassa integrazione straordinaria viene estesa a tutte le aziende con più di 15 dipendenti a prescindere dal settore. La Naspi è allargata ai lavoratori discontinui e il taglio del 3% al mese partirà dal sesto mese e non dal quarto.

Sanità, 4 miliardi per i vaccini e per la formazione dei medici
La manovra stanzia 4 miliardi di euro in più per la sanità nel 2022. Due miliardi serviranno per l’acquisto di vaccini anti-Covid e per il rafforzamento del Piano pandemico antinfluenzale, ma anche per i farmaci innovativi e per l’aumento del numero dei contratti di formazione specialistica dei medici. Altri due miliardi andranno ad aumentare il Fondo sanitario nazionale. Che poi sarà rifinanziato con due miliardi aggiuntivi anche nel 2023 e nel 2024.

Decontribuzione al 50% per le mamme che tornano al lavoro
Dal congedo di paternità obbligatorio salito a 10 giorni e reso strutturale alla decontribuzione del 50% per le neomamme che ritornano al lavoro; dalla proroga del Fondo per la povertà educativa al Piano strategico nazionale per le politiche per la parità di genere, fino a nuovi fondi alle Regioni per la realizzazione di nuovi asili nido e scuole dell’infanzia (tra le priorità del Pnrr): per la famiglia c’è un capitolo ad hoc nella manovra. Creato poi un fondo per i caregiver.

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