20 Settembre 2024

Fonte: Sole 24 Ore

di Nicoleta Cottone

In manovra ci sono, ha detto il premier, «risorse significative per rafforzare la sanità, rafforzare il trasporto scolastico, dare sostegno ai settori più colpiti, per un nuovo ciclo di cassa integrazione, e per misure di sostegno per favorire la liquidità delle imprese»

«Abbiamo posto un primo e significativo tassello per la riforma organica del nostro sistema fiscale. Abbiamo messo in campo 5-6 miliardi per varare già, da metà dell’anno, l’assegno unico». Lo ha detto il premier Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa per illustrare le misure della manovra, trasmessa su Facebook sulla pagina di palazzo Chigi. Il ministro dell’ Economia Roberto Gualtieri, ha sottolineato che in manovra «mettiamo le risorse per far partire dal 1° luglio l’assegno universale per le famiglie con figli, che potrà arrivare fino a 200 euro al mese per figlio per tutte le tipologie di famiglie».

Subito una riforma organica del fisco
Per il fisco «non vogliamo aggiustamenti marginali, ma una organica riforma dell’intero sistema fiscale e tributario. Ci lavoreremo da subito e ci affideremo per i prossimi mesi a una legge delega per rivedere il sistema della riscossione, ridefinire il contenzioso tributario, riformare il processo tributario e anche per quel che riguarda l’Irpef e la riforma delle aliquote». Ci sono 8 miliardi, ha detto il premier, «inserendoli in un fondo dedicato cui aggiungeremo risorse dalla lotta all’evasione e dal recupero dell’economia sommersa». L’obiettivo, ha detto ancora, è «una revisione integrale dell’intero sistema per avere maggiore equità, trasparenza, efficienza e modernità, pagare tutti perché tutti possiamo pagare meno». Si farà una legge delega, ha detto il ministro Gualtieri: «L’obiettivo rimane lo stesso, abbiamo stanziato risorse aggiuntive e nell’ambito di queste lavoreremo a una legge delega che avrà vari elementi, il più importante è quanto riusciremo a ridurre l’Irpef sul lavoro. É in corso un lavoro approfondito e comune a un disegno molto ambizioso».

Rinvio delle cartelle per la serenità dei contribuenti
Sulle cartelle avevamo immaginato una modulazione della ripartenza – ha spiegato Gualtieri – che rinviasse alcune tipologie di riscossione e non altre, anche perché molti potrebbero pagare. Chi ha avuto una multa ed è dirigente pubblico può pagare, ma anche considerazioni di contenimento della pandemia per evitare file agli sportelli e assembramenti ci hanno spinto a scegliere la strada più semplice di un decreto di un unico articolo che rinvia tutto al prossimo anno, per dare serenità e certezze ai contribuenti».

Stop ai licenziamenti fino a fine anno, poi vediamo coi sindacati
«L’occupazione – ha detto Gualtieri – è calata per minori assunzioni vista l’emergenza e l’impatto sui diversi settori, non tanto per licenziamenti. Le misure del governo hanno consentito di salvare il maggior numero di posti di lavoro, ora c’è la questione di collegare la cassa integrazione con il blocco dei licenziamenti. Prorogheremo il divieto dei licenziamenti fino a fine anno con la proroga Cig. Stiamo valutando con i sindacati di prevedere un’adeguata tutela, è scontato che tutte le imprese che utilizzeranno cig non potranno licenziare. Poi mercoledì vedremo con i sindacati» come procedere nel 2021. Ci sarà un decreto legge per prorogare la cig Covid fino a fine anno e poi la manovra stanzierà le ulteriori risorse per il 2021. La cig, ha detto il ministro Gualtieri, «sarà gratuita solo per chi avrà perdite sopra una certa soglia, la quantificazione del decreto novembre, diciamo così, non c’è ancora: stiamo facendo le stime delle risorse residue, perché ha tirato meno di quanto stanziato e le risorse saranno utilizzate per prorogare la cassa».

Manovra da 39-40 miliardi, mobilitati 70 miliardi
L’espansione per il 2021 definito con la legge di bilancio «ammonta a 24,7 miliardi». É istituito, ha precisato il ministro Gualtieri, « un Fondo per l’anticipazione delle risorse europee per circa 15 miliardi, quindi siamo a 39-40 miliardi», ma con i decreti precedenti «l’intero ammontare che mobilitiamo per il 2021 è pari a 70 miliardi».

Mes, questione non risolta
Rispondendo a una domanda il premier Conte è tornato sul Mes, il Fondo salva Stati. «É una questione non è risolta, ne discuteremo nelle sedi opportune». Il premier ha ricordato di aver risposto a una domanda sul tema alla conferenza stampa di presentazione del nuovo dpcm con le misure anti-Covid del 18 ottobre. «Ieri in conferenza stampa ho chiarito perché il Mes non può essere la panacea di tutti i nostri problemi. Mi sembra di essere stato chiaro e non ritorno su questo. Non è che la questione è stata risolta ieri in conferenza stampa: ci sono le sedi opportune, sicuramente ci sarà l’opportunità per parlarne nelle sedi opportune», ha detto precisando di non aver voluto dire che l’Italia non ricorrerà al Mes, in risposta alle critiche arrivate dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che aveva chiesto «di affrontare il tema nelle sedi opportune, non attraverso battute in conferenza stampa». Anzi, ha detto, «vi anticipo: siccome le forze di maggioranza hanno chiesto un momento di confronto ritengo quantomeno opportuno un confronto politico per definire le priorità, per definire un patto in vista della fine Legislatura». In questa fase, ha detto ancora Conte, «il M5S ha già fissato un appuntamento importante», vale a dire gli Stati generali, e come dunque «sia opportuno definire prima questo passaggio, a meno che il Movimento non sia in condizioni per anticipare».

Risparmio interessi per 300 milioni l’anno in 10 anni
Gualtieri ha confermato che nessun paese ha utilizzato il Mes e che, se la chiedesse, l’Italia «sarebbe l’unico paese a utilizzarla». Ha spiegato che «è una linea di finanziamento che è un prestito e quindi non consente di finanziare spese aggiuntive ma di risparmiare interessi, questo vantaggio può essere stimato in circa 300 milioni l’anno di interessi in 10 anni. É bene che il dibattito si riconduca a questo: tutto è positivo per un ministro dell’Economia, anche 300 milioni in più. L’Italia non ha problemi di liquidità, l’unico vantaggio è di risparmio, il dibattito sarà fatto al momento opportuno».

«Non prevediamo aumento delle tasse»
«É una manovra in forte espansione che non prevede aumenti di tasse: questo è molto significativo, una scelta precisa, un indirizzo politico che abbiamo perseguito fino all’ultimo nonostante la grave recessione economica e sociale», ha detto Conte. In manovra ci sono «risorse significative per rafforzare la sanità, rafforzare il trasporto scolastico, dare sostegno ai settori più colpiti, per un nuovo ciclo di cassa integrazione, e per misure di sostegno per favorire la liquidità delle imprese», ha detto il premier Giuseppe Conte.

Misure per la liquidità prorogate al 30 giugno
»Abbiamo deciso di estendere tutte le misure per la liquidità, dalla moratoria dei prestiti, alle misure del fondo centrale di garanzia e Sace, al patrimonio Pmi, così importanti per sostenere le imprese. Sono tutte prorogate fino al 30 giugno», ha detto il ministro Gualtieri.

Non posso escludere lockdown circoscritti
«Prima non eravamo preparati e siamo arrivati al lockdown generalizzato – ha detto Conte – che non potevamo evitare. Ora invece abbiamo lavorato, per fare i test, distribuire le mascherine, abbiamo lavorato nelle scuole, negli uffici per garantire la massima sicurezza e ora dobbiamo garantire una strategia diversa: la curva è obiettivamente preoccupante, ci stiamo predisponendo per evitare il lockdown generalizzato, ma non possiamo escludere che se le misure non daranno effetti saremo costretti a tararle più efficacemente e arrivare a lockdown circoscritti perchè uno generalizzato dobbiamo evitarlo».

Restituire fiducia e sviluppo al Paese, non abbassare la guardia
La manovra, ha dichiarato Conte, «ha due obiettivi, sostegno e rilancio dell’economia, abbiamo elaborato un progetto che guarda a restituire fiducia e sviluppo al paese». Il lavoro per costruire il Piano di resilienza «procede speditamente: sono già iniziate le interlocuzioni con la commissione per definire gli interventi e ogni euro speso dovrà creare lavoro e sviluppo per le generazioni future. Andiamo avanti senza abbassare guardia per il contagio, non abbassiamo la guardia ma andiamo avanti».

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