19 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

La Commissione europea: “Entro domani aspettiamo chiarimenti”. Chieste più informazioni su saldo strutturale e spesa. Il premier: “Su Legge di Bilancio non temo il confronto parlamentare”. Moscovici: “Nessuna crisi con l’Italia”

È arrivata come previsto la lettera inviata dalla Commissione europea all’Italia sulla Manovra. Entro domani, ossia 23 ottobre, si legge nella missiva, l’esecutivo Ue attende nuovi chiarimenti dall’Italia “per giungere ad una valutazione finale” sulla Legge di Bilancio. Da una prima valutazione però Bruxelles solleva alcune perplessità, a partire dal rischio che l’Italia non riduca il proprio debito come invece dovrebbe se rispettasse le regole europee sui conti pubblici. “Il piano dell’Italia non è conforme ai parametri di riferimento per la riduzione del debito nel 2020”, si legge nella lettera firmata da Pierre Moscovici, commissario uscente agli Affari economici, e Valdis Dombrovskis, vice presidente appena riconfermato. Proprio Moscovici in mattinata ha chiarito che “nessuna crisi” è in corso con l’Italia e che la lettera non chiede alcuna modifica al nostro Paese. “Questa lettera è diversa da quella indirizzata al governo italiano l’anno scorso”, ha aggiunto.
Il Documento programmatico di Bilancio, ricorda la Commissione, “prevede una modifica del saldo strutturale nel 2020 pari a un peggioramento dello 0,1% del Pil”, una percentuale che “non è all’altezza dell’adeguamento strutturale raccomandato e pari allo 0,6% del Pil”. “Questi elementi non sembrano essere in linea con i requisiti della politica di bilancio stabiliti dalla Commissione” conclude la lettera.
“Tenendo conto del dibattito svoltosi nella riunione dell’Eurogruppo del 9 ottobre sulla situazione economica e sulla politica di bilancio nell’area dell’euro, la Commissione europea cerca di proseguire un dialogo costruttivo con l’Italia per giungere ad una valutazione finale”, scrive la Commissione nella missiva.
“Saremmo lieti di ricevere ulteriori informazioni sulla composizione precisa del saldo strutturale”, scrive la Commissone chiedendo anche maggiori chiarimenti sulle modalità di spesa previste nel Documento Programmatico di Bilancio. “Queste informazioni ci aiuterebbero a capire se c’è un rischio di deviazione significativa” dal percorso di aggiustamento di bilancio che l’Italia si è prefissata di seguire.

Conte: “Da calo spread significativa riduzione del debito”
“Il confronto di ieri è stato normale, sono possibili supplementi di riflessione. Il disegno della legge di bilancio non è ancora chiuso, ma una volta operata una sintesi non si può riaprire, non può essere stravolta”, ha sottolineato Giuseppe Conte. “Non temo il conflitto parlamentare”, ha aggiunto a chi gli chiedeva se sulla legge di bilancio temesse il confronto in Aula.
In attesa della risposta ufficiale, il premier ha fornito già una prima rassicurazione. “C’è una lettera da Bruxelles a cui il ministro dell’Economia risponderà fornendo doverosi chiarimenti. Non siamo assolutamente preoccupati, è una normale interlocuzione con Bruxelles alla quale non ci sottrarremo”, ha detto a margine dell’assemblea di Confesercenti. “Lo spread si è ridotto in questa ultima parte del 2019 e ci permetterà di risparmiare fino a 18 miliardi di euro portando a una riduzione del rapporto debito-Pil. Lavoreremo perchè la riduzione dello spread sia ancora più significativa e i mercati possano credere ancora di più in noi”, ha detto.
“Risponderemo in questi giorni, nei tempi richiesti. Lettere di chiarimento sono state inviate a molti altri Paesi europei. E il tono della richiesta di chiarimento è lontano anni luce dalle letteracce dell’anno scorso che contestavano radicalmente l’impostazione della manovra gialloverde”, ha detto invece il viceministro all’Economia, Antonio Misiani, ai microfoni di Radio anch’io. “Noi siamo riusciti invece a costruire una manovra espansiva che aiuterà l’economia italiana a ripartire ma lo abbiamo fatto rimanendo nel quadro delle regole europee, come dimostreremo, numeri alla mano, a Bruxelles”.

Eurostat: nel secondo trimestre debito/pil al 138%
Guardando al passato un incremento del debito pubblico è evidenziato anche da Eurostat, l’ufficio di statistica europeo.  Nel secondo trimestre del 2019 il dato è schizzato al 138% del Pil, dal 136,6% del primo trimestre.

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