25 Novembre 2024

Per quanto riguarda la legge di Bilancio, per scongiurare lo spettro dell’esercizio provvisorio il Senato non potrà fare altro che “ratificare” le misure approvate dalla Camera

Appena 120 ore per chiudere. È un fine anno particolarmente impegnativo quello che attende la maggioranza nei prossimi giorni. Da una parte la partita della manovra, che dovrà registrare il via libera definitivo del parlamento, e in particolare del Senato, così da lasciarsi alle spalle lo spettro dell’esercizio provvisorio.
E poi, un altro capitolo di peso, quello del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: entro il 31 dicembre vanno “portati a casa” tutti i 55 obiettivi del secondo semestre 2022 (di cui 23 interventi inerenti a 23 riforme e 32 interventi relativi a 26 Investimenti). Solo in questo modo l’Italia potrà richiedere alla Ue la terza rata da 19 miliardi di euro. L’ultimo aggiornamento dell’esecutivo relativo allo stato di attuazione, in occasione della cabina di regia del 16 dicembre, dava per raggiunti 40 obiettivi su 55. Secondo quel report, i restanti 15 erano stati tutti avviati e in corso di finalizzazione.

Manovra, Senato chiamato a ratificare le misure del testo uscito dalla Camera
Una volta scattato il semaforo verde della Camera, la manovra si appresta a ottenere quello del Senato. Il calendario di Palazzo Madama prevede la convocazione dell’Assemblea martedì 27 dicembre alle 14, per l’avvio della sessione di bilancio, con l’invio del testo alle commissioni Finanze e Tesoro.
I tempi sono stretti, ma sufficienti per far terminare i lavori entro la fine dell’anno ed evitare così l’esercizio provvisorio. Il passaggio della legge di Bilancio a palazzo Madama sarà formale: dal punto di vista della sostanza, l’assetto è quello emerso in occasione dell’esame della Camera: per velocizzare l’iter, anche il Senato approverà il ddl con la fiducia, senza quindi dare la possibilità ai parlamentari di mettere ulteriormente mano alle misure.

Riparte il pressing dei partiti
Dentro la maggioranza ripartirà in fretta il pressing dei partiti per migliorare alcune misure incluse nella legge di bilancio da 35 miliardi, e ripescare quelle rimaste fuori da una coperta troppo corta. Anche per questo, la prudenza ha consigliato all’esecutivo di mettere da parte un paio di miliardi di euro, alla fine non stanziati durante l’esame alla Camera fra ritocchi e retromarce. Saranno utili in vista di un nuovo decreto aiuti.

Pnrr, le tranche precedenti
Sul fronte del Pnrr, l’Italia ha già ottenuto 21 miliardi di euro (dieci di sovvenzioni e 11 di prestiti) lo scorso 13 aprile; e altri 21 miliardi l’8 novembre (anche in questo caso dieci di sovvenzioni e undici di prestiti).
In una recente audizione programmatica davanti alle commissioni delle politiche Ue di Camera e Senato, il ministro per gli Affari europei, la coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto ha detto che l’obiettivo di spesa per il Pnrr nel 2022 non sarà raggiunto neanche nella sua dimensioni rivista e ridotta a 20 miliardi con la Nadef varata a settembre dal governo Draghi. La partita del Pnrr è ancora lunga: la scadenza finale per il completamento di tutti i traguardi e gli obiettivi è fissata al 31 agosto 2026.

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