Fonte: La Repubblica
Il testo è stato bersagliato dalle modifiche: il via libera al senato sabato mattina
Ore 21.10, nell’ultimo giovedì prima di Natale, la Camera approva la fiducia alla legge di bilancio con 296 sì e 160 no.
L’esame della manovra prosegue con l’esame degli ordini del giorno e riprenderà domani (venerdì) alle 10 con la nota di variazione, le dichiarazioni di voto finali e a seguire, intorno alle 12.30, Il voto finale. Il testo passerà poi all’esame del senato in terza lettura dove dovrebbe passare senza modifiche. A Palazzo Madama è già convocata la commissione bilancio per le 15 di domani. Al termine dovrebbe iniziare la discussione generale e con ogni probabilità il via libera definitivo arriverà sabato mattina con la fiducia.
Nel corso della mattinata, il testo era tornato in commissione per la necessità tecnica di sistemare alcune coperture relative in particolare al 2020.
Una necessità figlia della grande mole di modifiche dell’ultima ora che sono entrate nella legge di Bilancio, che nelle intenzioni doveva restare al riparo del classico “assalto alla diligenza”, ma alla fine è stata bersagliata dagli emendamenti. Solo nell’ultima nottata di lavori ne sono stati approvati centinaia, con correzioni di tutti i tipi che vanno dal nuovo rinvio della direttiva Bolkesteini che ‘salva’ gli ambulanti fino agli sconti per le coop che assumono i rifugiati – tra le più contestate novità – passando per numerosissimi micro stanziamenti e per la creazione di innumerevoli nuovi fondi, da quello per demolire gli abusi edilizi, a quello per promuovere il commercio equo solidale a quello contro il bracconaggio ittico.
Mano tesa anche alle opposizioni, con l’approvazione, ad esempio, della presenza degli osservatori Osce alle prossime elezioni, chiesta dal Movimento 5 Stelle o il fondo per i bimbi oncologici o ancora il fondo per i risparmiatori delle 4 banche e delle due venete, raddoppiato, e sottoscritto anche da Mdp. I Cinquestelle hanno avuto l’ok anche su risorse (3 milioni) per i wifi gratuiti nei comuni e per inserire nel superammortamento anche le spese delle società per l’innovazione tecnologica.
Per le molte modifiche entrate, ci sono state alcune esclusioni eccellenti. Sono saltate, ad esempio, le correzioni al Jobs Act per ridurre i limiti dei contratti a tempo determinato. Una scelta motivata oggi dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, “perché (il governo, ndr) considera la stabilità delle norme un valore”. Secondo il ministro, infatti, “il sistema delle imprese deve agire in base a regole su cui fare affidamento”.
Era stato molto critico invece Cesare Damiano (Pd), che ha parlato sul punto di una grande occasione persa.
Di nuovo sul fronte degli ingressi, si registra lo stop alle buste paga in contanti con finalità anti-evasione. Spazio invece alla correzione di diverse misure approvate appena venti giorni fa dai senatori, dalla web tax (passata dal 6 al 3%) al bonus bebè (ridotto a una proroga di 1 solo anno e erogato per il solo primo anno di vita dei nuovi nati del 2018) alla vendita delle sigarette elettroniche, con la stretta sull’online attenuata scontentando comunque gli operatori del settore o ai call center, dove la stretta invece è stata ripristinata.