21 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

La mossa attesa da parte dell’esecutivo ha scatenato la rabbia di Lega, Fi e Fdi contro il presidente della Camera Fico

Il governo ha posto, come atteso, la questione di fiducia alla Camera nella seduta domenicale sulla legge di Bilancio. Una decisione necessaria a chiudere i lavori sulla Manovra evitando lo spettro dell’esercizio provvisorio, che ha generato la rabbia delle opposizioni. Il voto della fiducia è in programma per la giornata di lunedì: in caso di esito positivo, si tratterà dell’approvazione definitiva della manovra. Il testo è arrivato alla Camera blindato, dopo l’approvazione al Senato, sempre con la fiducia.
La mossa dell’esecutivo è stata ufficializzata all’Aula dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, nel primo pomeriggio. In precedenza si erano tenuti gli interventi dei deputati di opposizione, che hanno lamentato l’impossibilità modificare il testo nel passaggio a Montecitorio, dove è arrivato blindato, dopo l’approvazione con fiducia al Senato. Fdi ha chiesto e ottenuto un ampliamento dei tempi della discussione, ma alcuni dei deputati della maggioranza hanno rinunciato a intervenire, optando per il deposito del testo, proprio per accelerare il processo.
Durante il suo intervento, la deputata di Fdi, Ylenia Lucaselli, si è rivolta ai banchi della maggioranza, sottolineando come l’Aula si stesse finalmente riempiendo, mentre per gran parte della mattinata era rimasta semivuota. A quel punto, dai banchi delle maggioranza si sono levate urla di protesta. Gli animi sono stati riportati alla calma dopo l’intervento del presidente Roberto Fico.
Proprio Fico è finito nel miriono dei deputati di Lega, Fi e Fdi. Più o meno all’unisono, nel corso dei loro interventi, sono insorti parlando di una situazione “gravissima  per il Paese” e accusando di censura il governo. “Un ramo del Parlamento ha subito una censura sulla legge fondamentale dell’anno: si tratta di un gravissimo vulnus per la democrazia”, ha affermato la relatrice di minoranza Rebecca Frassini (Lega) intervenendo in Aula. Il presidente della Camera ha respinto le accuse delle opposizioni di violazione del regolamento: “Anche io non sono contento dei tempi, non potrei esserlo né da presidente della Camera, né da deputato. Ho usato tutti gli strumenti possibili, non possiamo andare oltre perchè c’è il rischio dell’esercizio provvisorio e” la necessità “di mandare la legge al Capo dello Stato per firmarla”.  “Io – ha concluso Fico – non ho violato in alcun modo il regolamento”.
“Abbiamo portato a termine un ‘piccolo miracolo’, come lo ha definito giustamente il ministro Gualtieri”, le parole che ha usato Ubaldo Pagano, deputato Dem e relatore di maggioranza, presentando la Manovra alla discussione generale. “Non è stato facile perchè questo governo è nato qualche mese fa, in un contesto del tutto inaspettato, ma per una ragione ben precisa: assumersi la responsabilità di governare il Paese in una situazione difficile in termini di conti pubblici, dovendo anche disinnescare un pericolo da 27 miliardi, 23 miliardi per gli aumenti Iva e 3 di spese indifferibili e un miliardo per le spese obbligate sul fronte investimenti. Una minaccia per i risparmi di tutti i cittadini italiani”.

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