Fonte: La Repubblica
Nella notte il testo alla Commissione conferma la crescita all’1,5% e il deficit al 2,4, “limite invalicabile”. Ma promette di far scendere il rapporto debito/Pil nel 2021 grazie alla vendita di immobili pubblici. Dopo il crollo del Ponte Morandi, un miliardo per la messa in sicurezza di viadotti e gallerie
La legge di Bilancio non cambia: è la sfida del governo italiano alla Ue, che aveva dato tempo fino a ieri notte per spiegare le deviazioni previste dalla Manovra finanziaria sugli obiettivi di deficit/Pil e sulla riduzione del debito. Bruxelles aveva preventivamente bocciato il testo per chiederne uno rivisitato. Ma la lettera inviata dal governo nella notte alla Commissione non cambia gli obbiettivi sul deficit e sul Pil. Accetta solo di ridurre il debito grazie a un piano di privatizzazioni del patrimonio immobiliare per un valore di 18 miliardi di euro.
Ecco i punti della lettera
La novità principale consiste nell’impegno preso dal governo di far scendere il rapporto debito/Pil al 126% nel 2021 grazie a un piano di privatizzazioni del patrimonio pubblico. “Tenuto conto di tali introiti – si legge nel documento – e del loro impatto anche in termini di minori emissioni di debito sul mercato, e quindi minori interessi, la discesa del rapporto debito/Pil sarebbe ancora più marcata e pari a 0,3 punti quest’anno: 1,7 punti nel 2019, 1,9 nel 2020 e 1,4 nel 2021”. “Il rapporto – si legge ancora – scenderebbe dal 131,2% del 2017 al 126% nel 2021”.
Nel testo a Bruxelles il ministro dell’Economia Giovanni Tria annuncia anche che il governo investirà un miliardo nel 2019 per la messa in sicurezza e manutenzione di infrastrutture della rete stradale, viadotti, ponti e gallerie. “Gli interventi – si legge – riguarderanno opere realizzate nella stessa epoca o precedenti del Ponte Morandi”.
“Per contrastare il dissesto idrogeologico e per la manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti, il governo chiede l’applicazione della flessibilità per eventi eccezionali”. “Per il prossimo triennio”, scrive Tria, le spese eccezionali saranno “pari a circa lo 0,2% del Pil”, circa 3,6 miliardi, a seguito dei danni del maltempo.
Di Maio: “Dismissioni non includono gioielli di famiglia”
“Nella lettera a Bruxelles abbiamo scritto che aumentiamo le dismissioni degli immobili, ci impegniamo a mantenere il 2,4 di deficit ma reddito e pensioni, quota 100, rimborsi a risparmiatori truffati non cambiano e vanno avanti”, spiega il vicepremier Luigi Di Maio. Le dismissioni, dice Di Maio, “Non includono i gioielli di famiglia”, ma solo beni immobili di ordine minore. Eppure secondo fonti della Lega, le dismissioni valgono l’1% del Pil. “Porteremo a casa il decreto emergenze, che ha dentro Genova e Ischia”, aggiunge inoltre Di Maio.
Nella lettera alla Ue sono incluse clausole di salvaguardia per evitare che il deficit salga oltre il 2,4% qualora le previsioni di crescita del governo nella manovra non siano confermate e anche una nuova operazione di dismissione immobiliare: per il resto vengono confermate “impianto e azione politica”. Confermati anche un meccanismo di controlli della spesa. Incrementati inoltre i fondi destinati al dissesto idrogeologico.
Pil fermo all’1,5 %
Restano invariati gli obiettivi di crescita. Anche se le audizioni degli organismi tecnici di lunedì avevano puntato in maniera unanime il dito contro le stime (+1,5% per il governo nel 2019), alla luce dei numeri ben diversi prospettati dall’Unione nel recente aggiornamento delle stime macro.
Merkel: “Singole scelte hanno effetti su tutti”
Anche in Germania si guarda alla partita italiana, con atteggiamenti diversi nello stesso esecutivo. La cancelliera Angela Merkel, al Parlamento europeo, ha richiamato il concetto della corresponsabilità: nell’Ue “le singole decisioni nazionali e individuali hanno effetti su tutti” e in tal senso “la stabilità finanziaria che sta alla base della valuta unica può funzionare solo quando ogni singolo Paese membro rispetta le proprie responsabilità per la stabilità finanziaria”.
Secondo Merkel, “la solidarietà va di pari passo con la responsabilità verso i membri di tutta la comunità”. La cancelliera ha quindi ricordato che “l’Italia è un Paese fondatore dell’Ue e ha deciso con gli altri le regole” e sulla legge di Bilancio “è importante giungere a una soluzione ed è importante che lo si faccia nel dialogo con la Commissione europea. Lo ha detto anche il premier Conte”.
Una sorta di ‘difesa’ delle intenzioni di Lega e M5s è arrivata invece dal ministro Olaf Scholz, titolare delle Finanze: “Verosimilmente non si può raggiungere tutto. Ma forse potremmo ragionare in modo un po’ più europeo. Chi ha saputo fino a poco fa qui che in un paese fondatore dell’Ue, un’economia industriale di successo, non c’è un’assicurazione per disoccupati di lungo corso? Il governo cerca di fare qualcosa del genere: forse è enorme quel che vuole fare tutto assieme. Ma di fronte al fatto che si voglia risolvere una questione del genere come società, non si può rispondere ‘come vi viene in mente'”.