22 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

A Palazzo Chigi torna a riunirsi la maggioranza. Il via era previsto alle 8 ma c’è un ritardo: si cercano coperture per il mancato gettito legato a plastic tax, sugar tax e auto aziendali. Conte ha chiesto a Mef e Ragioneria di cercare le coperture per un’ulteriore riduzione

Due ore di vertice ieri a Palazzo Chigi non sono bastate. Lo stop di Matteo Renzi su plastic tax, sugar tax e auto aziendali ha costretto la maggioranza a una riunione di emergenza e a fissare un nuovo incontro per questa mattina. Italia Viva non si accontenta della riduzione di queste tasse già decisa dal governo rispetto alla formula iniziale. Chiede la cancellazione totale che comporterebbe la rinuncia a 500-600 milioni di gettito. E proprio la ricerca delle coperture sta provocando un ritardo. La riunione non è ancora cominciata.
Il premier, Giuseppe Conte, ha chiesto ai tecnici del Mef e della Ragioneria di fare “un ulteriore sforzo” per coprire il mancato gettito. Ma è difficile una totale marcia indietro. Anche perché – almeno nel caso di plastic tax e sugar tax – si tratta di provvedimenti che hanno, nelle intenzioni del governo, anche un approccio legato all’ambiente e alla tutela della salute.
Insomma, si cerca un compromesso. Potrebbe esserci un rinvio a metà 2020 per la plastic tax. D’altra parte un intervento c’era già stato: il gettito previsto è già sceso del 70 per cento per la plastic tax (da un miliardo e 300 milioni). La tasse sulle auto aziendali è stata quasi azzerata (16 milioni rispetto ai 347 iniziali), mentre è rimasta invariata la sugar tax (200 milioni circa). In caso di intesa, si potrà cominciare a votare in commissione, al Senato. E l’approdo in aula del ddl bilancio è previsto per lunedì.
Ma d’altra parte non lo scontro non riguarda solo il merito delle misure. Ieri sera Matteo Renzi, ospite di Piazzapulita, ha detto che “il governo ha il 50 per cento delle possibilità di cadere”. Il premier gli ha risposto con un riferimento a Leopardi: ha definito il leader di Italia Viva un “pessimista cosmico”. Ma la manovra è solo uno dei fronti di scontro nel governo. Resta da disinnescara la mina delle prescrizione, con lo scontro tra Cinquestelle e Pd (e Italia Viva). Il governo, insomma, naviga a vista.

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