16 Settembre 2024

Oggi il confronto tra la premier Giorgia Meloni e il suo vice Antonio Tajani per sciogliere gli ultimi nodi. Domani convocata la commissione Bilancio a Palazzo Madama

La quadratura finale attorno alla manovra arriverà solo oggi pomeriggio. Con un confronto tra la premier Giorgia Meloni e il suo vice Antonio Tajani che servirà a sciogliere gli ultimi nodi e, soprattutto, a dissipare i mal di pancia degli azzurri. Che non hanno affatto digerito le mosse sul capitolo immobili, in particolare sulla cedolare secca al 26% per gli affitti brevi. Per Forza Italia si tratta di una battaglia storica, come è tornato a rivendicare domenica Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato. «L’abolizione dell’Imu sulla prima casa e la tassazione ridotta sugli immobili sono conquiste di Silvio Berlusconi e del nostro movimento e chiediamo che la manovra tenga conto di queste nostre priorità».

L’ultima mossa di Forza Italia sul capitolo immobili
Per questo oggi Forza Italia proverà un’ulteriore mossa in extremis prima che la manovra, come ha preannunciato sabato la premier Meloni dalle Marche, approdi in Parlamento. Quale? Ad anticiparla ieri è stato Raffaele Nevi (video), portavoce azzurro e vicecapogruppo vicario dei deputati azzurri: «Faremo una proposta che Forza Italia ritiene molto importante, dell’introduzione del codice identificativo nazionale, attraverso il quale potremo tracciare tutti quelli che affittano un appartamento. Questo è stato già introdotto in Grecia, ad esempio, e ha aumentato di 10 volte il gettito per quanto riguarda gli affitti brevi. Aumentare la tassa sulla cedolare secca può invece incentivare il nero».

Fari puntati sul confronto Meloni-Tajani
Insomma, i forzisti vogliono far cadere anche l’ultimo compromesso raggiunto in questi giorni (far scattare cioè la cedolare secca al 26% a partire dalla seconda casa), che evidentemente però non convince il partito fondato da Silvio Berlusconi. Nelle prossime ore, dunque, si capirà quanto spazio di intervento ci sia per gli emendamenti e il faccia a faccia tra Meloni e Tajani dovrà fissare un percorso certo in modo da rendere possibile l’approdo della bozza del Ddl alle Camere.

La commissione Bilancio in Senato convocata martedì
Dove, in attesa che arrivi la manovra, è già stata convocata in via preventiva la commissione Bilancio del Senato, dalla quale comincerà l’iter parlamentare. La prima seduta è prevista per martedì alle 13.30, «ove trasmesso in tempo utile» il disegno di legge di bilancio. Al momento viene indicato come unico relatore il presidente della commissione, il senatore di FdI Nicola Calandrini, per la fase relativa al parere da inviare al presidente del Senato Ignazio La Russa. Una volta aperta la sessione di bilancio il relatore potrebbe cambiare, anche se in ambienti di maggioranza circola la convinzione che Calandrini manterrà il ruolo e che successivamente possa aumentare il numero dei relatori. Per la manovra dell’anno scorso, la prima del governo Meloni, erano tre, in rappresentanza di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

Salta il bonus Iva sulle case green
Salta il bonus Iva sulle case green, giù il tetto per quello sui mobili Introdotta con la scorsa manovra, la detrazione Irpef del 50% sull’Iva per l’acquisto di case di classe A e B non è rifinanziata e quindi, dopo appena un anno, nel 2024 è destinata a saltare. La manovra non modifica poi l’agevolazione e quindi per la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per arredare un immobile in ristrutturazione, in base alla normativa in vigore la spesa massima dal prossimo anno scenderà dagli attuali 8mila euro a 5mila.

Il superbonus cala al 70 per cento
In base al decalage già previsto, il superbonus che quest’anno è al 90% nel 2024 calerà ulteriorimente al 70 per cento. Rimane al 110% fino a fine 2023 solo per le unifamiliari e condomini con lavori avviati nel 2022. Gli altri incentivi per l’edilizia (bonus ristrutturazioni, ecobonus, bonus verde e bonus barriere architettoniche) sono già finanziati almeno per un altro anno e quindi proseguiranno. La manovra estende di un altro anno, fino al 31 dicembre 2024, le agevolazioni sui mutui prima casa per i giovani under36, con ulteriori risorse per 282 milioni.

Rafforzato l’aiuto sugli asili nido
Il bonus sarà più ricco per i nuclei con già un minore under 10 e Isee fino a 40mila euro in cui nasca un nuovo bimbo dal primo gennaio 2024: la manovra prevede 2.100 euro aggiuntivi, che portano il beneficio massimo a 3.600 euro, dagli attuali 3mila. Restando sempre in tema di agevolazioni, salta invece il bonus acqua: il credito d’imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio e mineralizzazione, introdotto nel 2021-22, e prorogato nel 2023, per razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica, non compare in manovra e quindi si avvia a saltare nel 2024.

Nessun rinnovo per il bonus trasporti
Non sono previste nuove risorse nemmeno per il bonus trasporti, il contributo di 60 euro sull’acquisto degli abbonamenti ai mezzi pubblici: la manovra destina 600 milioni al fondo per la social card “Dedicata a te” per l’acquisto oltre che di beni prima necessità anche di carburanti o abbonamenti al tpl, ma in questo modo l’agevolazione andrà solo ai beneficiari della card, ovvero nuclei con Isee fino a 15.000 euro.

L’app 18 va in soffitta
Dal 2024 va in soffitta App18, il bonus da 500 euro per i neo maggiorenni, che peraltro una decina di giorni fa ha esaurito i fondi per il 2023. Come già deciso nella scorsa manovra, sarà sostituito da due carte, la Carta cultura e la carta del Merito, entrambe con 500 euro, cumulabili: ma non saranno per tutti, la prima è legata al reddito (Isee massimo di 35 mila euro), la seconda al raggiungimento del voto massimo, 100, all’esame di maturità. Arriva, poi, dal prossimo anno scolastico il contributo (fino al 90% della spesa) per l’acquisto di abbonamenti ai quotidiani e periodici, anche on line. Il contributo esisteva già dal 2020 ma con delle limitazioni, che ora vengono abrogate dalla manovra.

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