19 Settembre 2024

L’episodio durante il fine settimana. A causare la morte sarebbe stato un proiettile del tipo «flash ball» in dotazione alle forze dell’ordine: l’impatto avrebbe causato un arresto cardiaco

Un morto e un ferito in Francia. Entrambi colpiti da proiettili di gomma della polizia durante i disordini dello scorso fine settimana.
La vittima è un 27enne centrato tra sabato e domenica a Marsiglia. Il ricovero in ospedale non lo ha salvato dallo «shock violento al torace» provocato da un micidiale flash-ball , il proiettile in dotazione alle forze dell’ordine. La notizia si è diffusa solo la notte scorsa, a rivelarla la procura di Marsiglia che indaga sugli agenti e che ha poi precisato come «disordini e saccheggi si registravano nella zona quella notte, anche se non è possibile determinare se la vittima vi partecipasse o se stesse solo circolando».
Stessa dinamica a Mont-Saint-Martin, vicino al Belgio. Un ragazzo di 25 anni, Aimène Bahouh, da venerdì 30 giugno è in coma. Si trovava alla guida di un’auto con due amici dopo essere uscito da una stazione di servizio, quando è stato colpito da un proiettile lanciato da un agente del reparto speciale della polizia Raid. Gli amici raccontano che si è accasciato sul volante all’improvviso, pieno di sangue. Anche in questo caso la procura ha aperto un’inchiesta per «violenza volontaria».
E il presidente Emmanuel Macron, ieri davanti ai 250 sindaci di tutta la Francia invitati all’Eliseo ha annunciato una «legge di emergenza» per accelerare la ricostruzione dopo una settimana di devastazioni. «Presenteremo una legge d’emergenza per eliminare tutti i ritardi e mettere in atto una procedura speciale per ricostruire molto più velocemente», ha detto il capo di Stato, secondo quanto riportato da un partecipante alla riunione.
Dopo aver ascoltato molti dei sindaci presenti, Macron ha riconosciuto che non c’era «unanimità in sala» sulle soluzioni da proporre dopo la rivolta scoppiata in seguito alla morte di Nahel Merzouk, 17enne francese di origine algerina, ucciso da un poliziotto durante un controllo stradale la mattina di martedì 27 giugno. Spesso criticato per avere accantonato il piano per le periferie dell’ex ministro Jean-Louis Borloo nel 2018, in un raro momento di autocritica il presidente ha riconosciuto di essere stato «maldestro» ma si è difeso ricordando le misure da lui adottate per ridurre le diseguaglianze, come il raddoppio degli insegnanti nelle scuole dei quartieri difficili.
Tra i nuovi progetti allo studio, Macron ha evocato l’idea di «dare un migliore sostegno, una maggiore responsabilità e talvolta sanzioni più severe» ai genitori dei ragazzi che si rendono responsabili di violenze e saccheggi. Se poi la situazione dovesse di nuovo sfuggire di mano non è escluso un intervento che limiti i social media: «Bisogna fare una riflessione sui social — ha detto nuovamente Macron —, forse dobbiamo metterci nella condizione di regolarli o limitarli».
Continua poi l’indignazione per la colletta organizzata per il poliziotto che ha sparato a Nahel, e che è arrivata ormai a un milione e mezzo di euro. La famiglia del ragazzo ha presentato denuncia contro Jean Messiha, l’esponente di estrema destra all’origine dell’iniziativa, accusandolo di «frode organizzata di gruppo».

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