Fonte: Huffington Post
di Gabriella Cerami
Migranti schedati con l’identificazione facciale.1000 uomini dell’intelligence in strada
L’allerta in Italia è al livello più alto. L’attenzione è massima in particolare alle frontiere, tanto che a breve sarà introdotta quella che è stata definita “l’identificazione facciale” di chi transita. “Il Giubileo è un obiettivo sensibile, molto più dell’Expo”: parola del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega ai servizi segreti, Marco Minniti, in audizione davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato. All’indomani delle stragi di Parigi, i Paesi dell’Unione europea hanno deciso di rafforzare “immediatamente” i controlli su tutti i viaggiatori alle frontiere di Schengen. Per questo il governo italiano – stando a quanto riferito da Minniti – ha intenzione di utilizzare buona parte dei 150 milioni destinati alla cybersecurity per potenziare il sistema di identificazione facciale. In pratica nei luoghi degli sbarchi, ma non solo, sarà applicata una tecnologia in grado di immagazzinare i dati biometrici della faccia e dell’iride, e di confrontarli. In sostanza sarà possibile il riconoscimento digitale dei lineamenti del viso e degli occhi. In questo modo tutti i richiedenti asilo saranno schedati non più solo con le impronte digitali, tecnica peraltro che non sempre si è rivelata efficace, ma anche con il loro volto. L’obiettivo è evitare infiltrazioni e consentire lo scambio di documenti tra Paesi.
La decisione, che potrebbe entrare in vigore già entro la fine dell’anno, dà la cifra della preoccupazione del governo, alla vigilia dell’appuntamento più importante che vede l’Italia tra i Paesi a rischio. Tanto che il generale Arturo Esposito, capo dell’Aisi, dei servizi segreti civili, in un’audizione davanti al Copasir ha elencato tutti gli obiettivi super sensibili presenti in Italia e soprattutto ha snocciolato i numeri delle forze che saranno distribuite sul campo, comprese le forze speciali. Secondo quanto si apprende, sarebbero 1000 gli agenti dell’intelligence, tra questi anche cecchini che vigileranno in particolare attorno al perimetro di San Pietro.
Il generale Esposito ha riferito inoltre che Salah Abdeslam, il ricercato numero uno dopo il bagno di sangue di Parigi, durante i suoi spostamenti in Italia, tra il primo e il 5 agosto scorsi, non ha incontrato altre persone, né durante il viaggio di ‘andata’ che lo ha portato a Bari, da dove si è imbarcato per la Grecia, recandosi poi in Siria, né al ritorno, quando ha risalito la Penisola per tornare in Belgio. A dare la conferma di un ‘itinerario di passaggio’, non finalizzato ad attività terroristiche sul territorio, è l’analisi delle modalità di utilizzo di documenti e carte di credito da parte del terrorista belga di origine marocchina.
Durante l’audizione del sottosegretario Minniti, il Movimento 5 Stelle ha ribadito l’esigenza di istituire il PNR (passenger name record), un registro cioè degli spostamenti che aggrega molti dati sensibili come i movimenti e le abitudini dei cittadini. Su questo fronte, lo stesso Minniti, ha convenuto con i rappresentati dei grillini dicendo di aver apprezzato la proposta che il Movimento ha fatto in Parlamento europeo e che adesso si è in attesa che venga approvata.
Quanto alla Libia il generale Esposito ha ribadito che l’attenzione sulla Libia resta alta ma adesso il pericolo arriva anche dai Balcani. Minniti ha invece spiegato che la Siria meriterebbe un altro presidente, ma non è possibile allontanare Assad nel breve periodo né smantellare i suoi apparati perché ciò causerebbe una “nuova Libia” e in questo momento l’Italia non può permetterselo. In particolare con l’inizio dell’Anno Santo e con un quadro soggetto a pericoli seppur non imminenti ma che va monitorato continuamente.