19 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

Il presidente della Repubblica ricorda Megalizzi: “Serve rete di contrasto”. “Non c’è sicurezza senza rispetto diritti”

“Non si può garantire sicurezza alle popolazioni se non se ne rispettano i diritti umani: per essere più sicuro il mondo ha bisogno di equità e di libertà”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di presentazione degli auguri di natale e per il nuovo anno da parte del corpo diplomatico. Durante l’incontro Mattarella ha poi ricordato il giornalista italiano ucciso nell’attentato di Strasburgo: dopo l’attentato, il Viminale ha oggi confermato “l’attenzione alta degli apparati di sicurezza italiani”.
“Talvolta – ha aggiunto parlando di Unione Europea – si odono critiche rivolte all’inefficacia delle regole dell’ordine multilaterale. Queste possono essere utilmente aggiornate o sostituite ma non rimosse: l’appartenenza alla comunità internazionale non può essere parziale o a intermittenza”.
“Lo straordinario successo” del cammino europeo “in termini, soprattutto, di pace, benessere e crescita sociale – ha affermato il capo dello Stato – è conferma del fatto che l’Europa è, prima di tutto, una comunità di valori, basata sul rispetto della dignità umana, sulla democrazia, sull’uguaglianza e sulla prevalenza del diritto. Alcuni limiti riscontrabili nell’esperienza dell’Ue non offuscano, in alcun modo, il risultato offerto ai suoi popoli e all’intera comunità internazionale”.

Unilateralismo una deriva, isola e crea conflitti
“L’alternativa al multilateralismo – che vede nella composizione degli interessi e nel rispetto delle procedure la sua ragion d’essere – è soltanto l’unilateralismo, che si illude di poter vivere in splendido isolamento, nell’assenza di regole e nell’affermazione – o nel tentativo di affermazione – di interessi esclusivi. Un mondo dominato dall’unilateralismo è un mondo senza amici e non può che condurre a diffidenze crescenti, a frizioni e a nuovi conflitti”.
“Conflitti che rischiano, in considerazione della marcata e irreversibile interdipendenza fra paesi e continenti, di colpire tutti in maniera inaccettabile. È una deriva che va fermata: per ogni accordo sul controllo degli armamenti, specie se nucleari, che viene messo in discussione, occorre dare vita a un nuovo trattato, aggiornato sul terreno degli intervenuti mutamenti strategici e tecnologici”.
“Talvolta si odono critiche rivolte all’inefficacia delle regole dell’ordine multilaterale. Queste possono essere utilmente aggiornate o sostituite ma non rimosse: l’appartenenza alla comunità internazionale non può essere parziale o a intermittenza”.

Dialogo porta prosperità, per sfide serve compromesso
“La memoria – ha ricordato il Presidente – ci soccorre e ci esorta a evitare gli errori del passato. Un passato di responsabilità, in cui spiccano vergogne come la tragica adozione in italia delle leggi razziali. Un futuro di pace e di prosperità – ed è la lezione della memoria – può nascere soltanto dalla convinta consapevolezza che il dialogo e non il conflitto rappresenta lo strumento per affermare valori, principi, interessi di ciascuna comunità nel contesto della più vasta comunità dei popoli”.
“Le sfide di oggi sono diverse rispetto a quelle di ieri, ma i loro effetti, pervasivi e dirompenti, si misurano ormai su una scala autenticamente globale. Essi non potranno essere gestiti se non a partire da quel sistema e da quel metodo – basato sul dialogo, sul confronto e sulla ricerca del compromesso – che abbiamo sviluppato a partire dal secondo Dopoguerra e che risponde a esigenze non sopite della vita delle relazioni internazionali”.

Terrorismo: Mattarella ricorda Megalizzi
Mattarella ha poi ricordato il giornalista italiano ucciso nell’attentato di Strasburgo. “Non si può efficacemente combattere la subdola pervasività del crimine transnazionale o del terrorismo ha detto . senza una fitta rete di contrasto che veda uniti i paesi di tutti i continenti. Questo grave pericolo continua a manifestarsi, da ultimo con l’uccisione a Strasburgo di cinque persone e, tra esse, anche del nostro giovane connazionale Antonio Megalizzi”.

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