La solidarietà – ha ricordato il capo dello Stato – è un indispensabile presupposto del benessere di una comunità
La pace – cui tutti diciamo di aspirare – si costruisce anzitutto a partire dalla vita di tutti in giorni, dall’incontro con chi ci è vicino, anche se chi ci è vicino in quel momento è uno sconosciuto, che incontra per caso la nostra strada. Questo è quanto avete fatto, verso familiari, amici, conoscenti, sconosciuti. E come fanno, in Italia, tanti altri, che voi oggi rappresentate. Per questo siete qui e ricevete questo riconoscimento, come segno di gratitudine della nostra Repubblica». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla cerimonia di consegna degli attestati d’onore ai nuovi Alfieri della Repubblica, al Quirinale. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha anche ricevuto questa mattina al Quirinale una delegazione dell’Istituto penale per minorenni di Nisida, guidata dal direttore Gianluca Guida, per la presentazione del progetto “Le voci di dentro”.
L’individualismo è una prigione che inaridisce la vita
«La disponibilità verso gli altri, la prontezza di rispondere alle loro necessità -talvolta vere emergenze- è tutt’altro che un mettere da parte le proprie esigenze. Al contrario, è gratificante e rende davvero felici. La solitudine, l’individualismo, la considerazione degli altri come non soltanto estranei ma ostili, divengono progressivamente delle prigioni. Si è prigionieri della chiusura in sé stessi, dove la crescita personale rallenta, viene frenata; e dove il gusto della vita inaridisce».
Solidarietà indispensabile per il benessere di una comunità
«La solidarietà – ha ricordato il capo dello Stato – è un indispensabile presupposto del benessere di una comunità. La vita sociale non si svolge soltanto sulla base del rispetto delle regole che si è data: questo è il minimo. Per vivere davvero bene insieme, per raggiungere una condizione di vita sociale realmente appagante, in cui sentirsi davvero inseriti con piena soddisfazione, è necessario che via sia, oltre alla consapevolezza dei propri diritti, quella delle proprie responsabilità verso gli altri». Tra voi, ha ricordato il capo dello Stato parlando con i neo alfierim «ci sono ragazze e ragazzi che si sono impegnati con grande generosità nei giorni drammatici delle alluvioni che hanno colpito la Romagna, e poi parte della Toscana. Questo è uno dei comportamenti che ha determinato il riconoscimento che state per ricevere».