Fonte: La Repubblica
Durante un incontro al Quirinale con il presidente del Senato, Pietro Grasso, e la presidente della Camera Laura Boldrini, il capo dello Stato ha insistito anche sull’urgenza di eleggere il giudice della Corte costituzionale che deve essere ancora rimpiazzato
l Parlamento “provveda sollecitamente al compimento di due importanti adempimenti istituzionali: la nuova normativa elettorale per il Senato e per la Camera e l’elezione di un giudice della Corte costituzionale”. Il monito è stato lanciato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un incontro avuto oggi al Quirinale con il presidente del Senato, Pietro Grasso, e la presidente della Camera, Laura Boldrini. E la conferenza dei capigruppo di Montecitorio decide che la Legge elettorale approderà in Aula alla Camera l’ultima settimana di maggio, presumibilmente a partire dal 29 su richiesta di Pd e M5S.
La calendarizzazione l’ultima settimana di maggio, viene spiegato al termine della capigruppo della Camera, è stata decisa tenendo conto dello stato dell’iter dell’esame in Commissione dove ancora non è stato presentato un testo base. Non è stata inserita la formula “ove concluso in Commissione”, per cui il testo in Aula deve arrivare entro la data stabilita.
Le reazioni. “Credo sia importante che questo Parlamento si dia una legge elettorale equilibrata tra Camera e Senato per consentire, certo, la partecipazione attiva dei cittadini nello scegliere i propri rappresentanti, ma anche regole che diano stabilità e governabilità ai governi eletti dal popolo”, ha commentato la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli.
Una sollecitazione, quella del capo dello Stato, che anche il capogruppo del Pd, Ettore Rosato, definisce ‘giustissima’. “Il presidente della Repubblica ha ragione, sia sulla legge elettorale che sul giudice della Consulta. Non so gli altri, ma certamente per il Pd sono delle priorità. Già da oggi in capigruppo chiederemo la calendarizzazione di entrambe le questioni, cose su cui peraltro la presidente Boldrini da tempo è sensibile e attiva”. A lui fa eco il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda: “È una legge necessaria che vogliamo tutti e un Parlamento frammentato come l’attuale deve lavorare, faticare per riuscire ad ottenerla. Il Pd – continua – ha fatto le sue proposte. Prima il Mattarellum, ma con scarso successo” poi ha proposto una nuova formulazione “basata su due punti fondamentali: i collegi uninominali e un ragionevole premio di maggioranza. Mi sembra siano buone basi per andare avanti verso l’approvazione di una nuova legge elettorale”. E di “sollecitazione doverosa” parla Anna Finocchiaro, ministra per i Rapporti con il Parlamento secondo cui “le forze politiche hanno la responsabilità e il dovere, visto che tutti condividono le affermazioni del Capo dello Stato, di trovare il necessario consenso per una legge elettorale che deve essere frutto del lavoro del Parlamento”.
Approva l’invito di Mattarella anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Renato Brunetta, che però suggerisce al presidente di rivolgere il monito a Matteo Renzi: “Bene il monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulla legge elettorale. Ma più che al Parlamento, il capo dello Stato si rivolga al Partito democratico e al suo segretario in pectore, Matteo Renzi, che da mesi bloccano i lavori della Commissione Affari costituzionali di Montecitorio in attesa che vengano celebrati prima il congresso e poi le primarie dem”, si legge in un post su Facebook. “Forza Italia, che ha presentato una proposta di legge chiara e iconoscibile (una, e non nove come hanno invece fatto gli amici del Pd), è pronta al dibattito e al confronto, con tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento – aggiunge -, per fare presto e bene una nuova legge elettorale che tenga conto delle indicazioni implicite date dai cittadini con il voto al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre e che garantisca il giusto equilibrio tra il bisogno di governabilità e quello della rappresentanza. Nessun diktat da parte di nessuno, nessun punto ‘imprescindibile’ da imporre agli altri partiti. Seguiamo le indicazioni di Mattarella per un nuovo sistema di voto il più possibile condiviso”.
Anche Pier Luigi Bersani, deputato Mdp è d’accordo sulla necessità di elaborare rapidamente la legge elettorale, “ma anche bene – precisa-. Penso che sia un pazzo furioso chi voglia mantenere i capilista bloccati, cominciamo da lì e poi diamo un premio di coalizione”.
La colpa della paralisi istituzionale del Paese, secondo i deputati M5s, responsabilità di Matteo Renzi e del Pd: “Il M5s – precisano – è l’unico che a oggi ha presentato una proposta di legge che prevede l’estensione del legalicum anche per l’elezione del Senato e può essere approvata nel giro di qualche giorno di lavoro parlamentare. La proposta è in Commissione, alla portata di tutti…Noi siamo gli unici che vogliono davvero ridare voce ai cittadini facendoli tornare, dopo anni di governi imposti, al voto democratico”. E concludono: “Tutti gli altri partiti, dal Pd alla Lega sino a Forza Italia hanno le idee confuse. Non sanno quali inciuci e quali accordi intraprendere. Sono presi dal panico e dalla paura sconfinata di perdere le prossime elezioni e sono ossessionati dal M5s. Coraggio, approviamo subito il Legalicum e andiamo immediatamente al voto”.