12 Novembre 2024

Cina e Italia hanno firmato 10 accordi e memorandum

“Abbiamo un interscambio che nell’arco di sei anni, dal 2016 al 2022, si è raddoppiato passando da 38 miliardi a 74 miliardi nel 2022. Con due osservazioni: la prima che è ancora al di sotto del potenziale e quindi la volontà di aumentare il flusso commerciale; l’altra è l’esigenza di un riequilibrio nello sviluppo dei rapporti commerciali di importazione-esportazione. Così come per gli investimenti, noi abbiamo molto a cuore quelli cinesi in Italia e incoraggiamo gli italiani in Cina che sono cresciuti in maniera molto veloce, sono arrivati a 15 miliardi nel 2023. Auspichiamo che anche quelli cinesi possano crescere velocemente e anche questi sono al di sotto del potenziale possibile”. Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella incontrando a Pechino il premier Li Qiang.

«Con Xi piena sintonia e valutazioni convergenti»
«Ieri – ha detto il Capo dello Stato, incontrando a Pechino il presidente dell’Assemblea nazionale del popolo Zhao Leji – abbiamo registrato con il presidente Xi piena sintonia e convergenza di valutazioni».«C’è una crescita di volontà di collaborazione reciproca. Un rapporto antico che – ha aggiunto il capo dello Stato – trova oggi una declinazione attuale piena e collaborativa sul piano politico e sulla visione internazionale per quanto riguarda la volontà di pace, del multilateralismo, di apertura nelle relazioni economiche. Per questo questa visita per me è molto importante. C’è stata pochi mesi fa la visita della premier Meloni ed è del tutto inconsueto una così ravvicinata presenza dei massimi vertici del nostro Paese. Questo manifesta quanto sia importante per noi sviluppare sempre di più i rapporti con la Cina».

Il dialogo tra Italia e Cina
Il colloquio tra il presidente della Repubblica italiana e Xi Jinping, che si è svolto venerdì 8 novembre, è giunto dopo la decisione dell’Italia di disdire l’accordo sulla Via della Seta. Nel mondo sono in atto “grandi cambiamenti, intensi profondi e veloci” per affrontare i quali servirebbe un clima di “concordia per un esame comune”. Purtroppo oggi non c’è questo clima nel mondo ed anche per questo è “importante che ci siano rapporti bilaterali” e per l’Italia la Cina è “un protagonista fondamentale”. Lo ha detto Mattarella a Pechino poco prima delll’incontro con il presidente cinese. «Abbiamo grande considerazione e fiducia nella grande collaborazione con la Cina», ha aggiunto nella Grande sala del popolo a Pechino parlando al presidente cinese Xi Jinping.

“Porsi gli uni di fronte agli altri è un metodo fecondo”, ha continuato il Capo dello Stato, è “un atteggiamento, che spinge a evadere tentazioni di anacronistici ritorni a un mondo di blocchi contrapposti”. “Gli italiani, membri fondatori dell’Unione Europea, sono sostenitori – ha aggiunto Mattarella – dell’importanza dei fenomeni aggregativi tra Paesi che condividono interessi o sensibilità. Ma non contrapposte ad altri. Anzi, occorre sempre preservare un’interlocuzione costruttiva con gli altri, per quanto lontani o diversi, senza alzare ingiustificati steccati. È il senso del multilateralismo, fondato su regole certe, condivise e per tutti vincolanti”.
“La sua visita – ha detto Xi Jinping nelle prime battute dell’incontro con il Capo dello Stato – è un’occasione per infondere energia più dinamica nei rapporti bilaterali, per un nuovo punto di partenza”. “Cina e Italia – ha aggiunto -sono grandi civiltà” e “nel mondo ci sono cambiamenti non visti in un secolo”: per questo, ha affermato il presidente cinese, i due Paesi dovrebbero lavorare insieme per “risolvere le divergenze attraverso il dialogo” alla scopo di “arrivare a una coesistenza armoniosa”. “Dopo sette anni, lei è il benvenuto a fare un’altra visita di Stato in Cina” come “vecchio amico del popolo cinese e un mio buon amico”, ha continuato il presidente Xi Jinping, incontrando Mattarella. “Negli ultimi anni, lei ed io ci siamo scambiati con successo visite e abbiamo mantenuto una stretta comunicazione tramite telefonate e lettere. Ogni scambio può approfondire l’amicizia e rafforzare la fiducia reciproca”.

Cina e Italia firmano 10 accordi e memorandum
Cina e Italia hanno firmato 10 accordi e memorandum alla presenza dei rispettivi capi di Stato, nell’ambito della loro partecipazione al Forum culturale Italia-Cina. Si tratta di accordi che spaziano dalla cooperazione cinematografica a quella in materia di concorrenza.

Mattarella, tra i temi con Xi mercato mondiale più libero
La necessità di arrivare a un mercato mondiale più libero, senza barriere, è stato uno dei temi affrontati oggi a Pechino nel lungo colloquio tra i due leader. Nell’incontro, si è appreso, si è insistito molto sulla necessità di aumentare il dialogo tra le parti e la collaborazione commerciale. Più in particolare il presidente Mattarella ha sottolineato come “lo spazio debba continuare a rimanere luogo di collaborazione tra le nazioni e non luogo di scontro”. È stato anche affrontato il capitolo delle relazioni con l’Africa e nel Mediterraneo.

Il rilancio delle relazioni
Un’apertura sostanziale quella di Xi se si pensa che l’uscita dell’Italia dall’accordo della “via della seta” era temuto, anzi accompagnato da “presagi funesti”, per la possibile reazione della Cina a un dietrofront improvviso. C’era la necessità di ricucire in fretta con il Dragone e le istituzioni lo stanno facendo, prima attraverso la missione della premier Giorgia Meloni a luglio, ed oggi ai più alti livelli con la visita di Stato del presidente della Repubblica. Un’attenzione che è stata colta dalle autorità di Pechino che considerano l’arrivo del presidente italiano come un’occasione decisiva per un rilancio delle relazioni con l’intera Unione europea.

Mattarella, con Cina importante avere rapporto costruttivo
“Nelle varie articolazioni qui vi è un’opera preziosa dell’attività diplomatica in questo immenso Paese. Un rapporto intenso e crescente, molto importante – ha detto il Capo dello Stato visitando l’Istituto di cultura italiano a Pechino – . Il rapporto che lega Italia e Cina nasce da lontano, è un rapporto antico che si sviluppa e continua a svilupparsi ed è molto importante per noi che si svolga in maniera positiva, costruttiva e fortemente collaborativa”.

I Paesi del “Global South”
L’ultimo giro di vite di Bruxelles nei confronti dell’automotive della Cina non è stato un bel biglietto da visita per le autorità italiane. Anche se la missione di luglio della premier Meloni è servita proprio per rassicurare che l’Italia avrebbe tenuto una posizione morbida e dialogante all’interno della Ue. Da parte italiana poi non si sottovalutano le aspettative cinesi per l’accettazione planetaria di un nuovo ordine mondiale più in linea con la crescita di quel magma di Paesi emergenti che viene chiamato “global south”.

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