19 Settembre 2024

È scontro intanto nella maggioranza, il giorno dopo la scelta di accantonare lo scudo fiscale per gli evasori, tenuto all’ultimo momento fuori dalla manovra. In particolare, tra le forze a sostegno del governo, va in scena uno scaricabarile sulle responsabilità

La premier Giorgia Meloni fa saltare appuntamenti importanti nell’agenda di oggi. Non presiederà la riunione del Consiglio dei ministri che era stata convocata per oggi alle 11:30. E non sarà neanche in studio stasera a «Porta a Porta» per la puntata speciale di Bruno Vespa, che sarà rinviata da Rai1 a domani. Ufficialmente, la causa delle assenze di Giorgia Meloni è «un’indisposizione». Due settimane fa Meloni aveva dovuto rinunciare al vertice di Alicante per l’influenza presa alla Prima della Scala a Milano.

Lo scontro dopo lo scudo fiscale accantonato
È scontro intanto nella maggioranza, il giorno dopo la scelta di accantonare lo scudo fiscale per gli evasori, tenuto all’ultimo momento fuori dalla manovra. In particolare, tra le forze a sostegno del governo, va in scena uno scaricabarile sulle responsabilità. Il ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso indica in FI l’unica artefice dell’iniziativa, liquidando la vicenda: «È una richiesta di Forza Italia, una delle forze di maggioranza’».

Sisto: scudo nasce da studio promosso anche dal Mef
Una ricostruzione diversa la fornisce invece il berlusconiano Francesco Paolo Sisto – viceministro alla Giustizia – che attribuisce anche al ministero del Tesoro di Giancarlo Giorgetti e al suo viceministro Maurizio Leo (FdI) un ruolo nella vicenda: «La proposta sullo scudo – sostiene l’azzurro – nasce da uno studio interministeriale, promosso dal ministero dell’Economia e dal ministero della Giustizia. In una delle riunioni, a cui ho partecipato assieme al collega del Mef Maurizio Leo, è stata esaminata la possibile estinzione dei reati ’per comportamento riparatorio’: tu paghi il cento per cento di quel che devi pagare e a fine corsa, se hai pagato tutte le rate unitamente ad una sanzione ridotta, estingui i cosiddetti ’reati formali’, i piccoli reati’». E ancora: «Questo è stato il principio che i due ministeri insieme hanno valutato: non è affatto un condono».

Giorgetti, tempi lunghi? succede ogni volta
Prova a gettare acqua sul fuoco il ministro dell’Economia. «Ho visto tanta polemica» sulla tempistica dei lavori della commissione Bilancio della Camera «che sono terminati alle 6 stamattina, ma si è solo ripetuto rito che è tipico» di tutte le leggi di bilancio, ha detto Giancarlo Giorgetti.

Dl Rave, emendamento soppressivo non passa per 2 voti
Ma a conferma del clima di tensione nella maggioranza va registrato un incidente scampato per poco in commissione Giustizia alla Camera, dove è in corso l’esame del decreto rave. «In commissione Giustizia abbiamo appena avuto un rigurgito di garantismo del centrodestra. Per un soffio stava passando il mio emendamento soppressivo del reato di ’Rave’ – annuncia Devis Dori, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Giustizia della Camera – Per due soli voti non è stato soppresso questo nuovo reato».

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