16 Settembre 2024
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La premier: «Con Berlino cerchiamo un punto di incontro sul Patto di stabilità. Patto? Debito e investimenti sono collegati. Valorizziamo integrazione su Difesa-energia»

Piccoli passi avanti verso il nuovo Patto di stabilità. Da Berlino danno questo segnale Giorgia Meloni e Olaf Scholz, che un anno fa partivano quasi agli antipodi in un negoziato su cui ora si assiste allo sprint finale in Europa, per chiudere entro la fine dell’anno. Il tempo è agli sgoccioli, il clima politico si distende, ma sul piano tecnico i nodi su deficit e debito restano tutti: come spiegano fonti vicine al dossier, insomma, la strada verso una soluzione ancora non è breve.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il cancelliere Olaf Scholz hanno firmato il Piano d’azione fra Italia e Germania nell’ambito del vertice intergovernativo. La firma è avvenuta alla Cancelleria, dopo l’incontro bilaterale fra i due capi di governo.

«Nel vertice intergovernativo la nostra cooperazione fa un salto in avanti: Italia e Germania tornano a incontrarsi in questo formato dopo sette anni, questo segna un cambio di passo nelle nostre relazioni, già eccellenti». Lo ha detto Meloni nelle dichiarazioni congiunte con il cancelliere Olaf Scholz, dopo la firma del Piano d’azione che, ha notato, «innalza la nostra cooperazione a un nuovo livello, anche esplorando nuovi ambiti di dialogo e crescita comune: una buona notizia per i nostri popoli e per l’Europa nel suo complesso».

Approfondire la collaborazione in settori economici e industriali di interesse prioritario: è l’obiettivo del Business Forum organizzato a Berlino nell’ambito del vertice intergovernativo italo-tedesco, aperto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Cancelliere Olaf Scholz.

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Organizzato da ministero degli Esteri, Mimit, Confindustria e dalla corrispondente tedesca Bdi (Bundesverband der Deutschen Industrie) il forum ha come temi centrali competitività, industria, infrastrutture, clima ed energia. Per il governo italiano hanno partecipato inoltre il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e quello per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso. Per il governo tedesco c’è anche il vice cancelliere e ministro per l’Economia e la protezione climatica, Robert Habeck. Le aziende italiane rappresentate sono state Leonardo, Fincantieri, Snam, Cassa Depositi e Prestiti, Marcegaglia, Seda Group, UniCredit, Beltrame Group, ITA Airways, Generali, Gruppo Ferrovie dello Stato italiane, Brembo e Menarini. Fra quelle tedesche ci sono Siemens AG, Open Grid Europe GmbH, Bayernets, 50Hertz Transmission GmbH, Deutsche Bank, Deutsche Lufthansa AG, Schaeffler AG, Renk e Deutsche Bahn.

Atterrata in mattinata a Berlino,Meloni è giunta alla Cancelleria federale, dove è stata accolta da Scholz. Con il cancelliere tedesco ha poi partecipato al “Virtual G20 Leaders Summit”.

Meloni: con Berlino valorizziamo integrazione su Difesa-energia

«Ci sono settori che già da anni hanno sviluppato un’integrazione profonda, penso all’automotive e alla meccanica avanzata, e altri in cui va valorizzata, ad esempio quelli della Difesa e dell’energia». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle dichiarazioni congiunte con il cancelliere Olaf Scholz nell’ambito del vertice interministeriale Italia-Germania.

Chiediamo protezione investimenti non bilanci allegri

Sullo sfondo del bilaterale tra i due, la trattativa sul nuovo Patto di stabilità. Meloni ha sottolineato che «la posizione italiana richiede non una politica di bilancio allegra che non abbiamo fatto e non stiamo facendo perché siamo una nazione seria e un governo serio, ma abbiamo un problema di difesa degli investimenti, secondo noi importante che le nuove regole della governance» premino gli «sforzi per favorire le scelte strategiche nel quadro di una politica di bilancio seria». Secondo Meloni «si stanno facendo passi avanti giorno dopo giorno».

Con la Germania cerchiamo un punto di incontro sul Patto

Sul Patto di Stabilità, ha continuato Meloni, «si fanno dei passi in avanti giorno dopo giorno in una trattativa che facile non è: partiamo da necessità diverse ma avere la capacità di chiarirle aiuta a cercare posizioni di sintesi. La posizione della Germania richiama soprattutto il rientro del debito: stiamo cercando un punto di incontro migliore piano piano per un patto che sia possibile rispettare, stiamo lavorando per una soluzione possibile, serve a noi e alla Ue nel suo complesso».

Patto? Debito e investimenti sono collegati

«È molto difficile dire di più». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni accanto al cancelliere tedesco Olaf Scholz, rispondendo a chi chiedeva dettagli sui progressi nel negoziato sul Patto di stabilità. «È evidente che tutto è collegato: se si volesse avere un’idea sui numeri possibili di rientro del debito, non posso farlo se non so cosa accade agli investimenti – ha continuato la premier -. Per quello facciamo piccoli passi in avanti cercando una sintesi che non è facile ma può sbloccare la trattativa. È difficile dare una risposta su una cosa se non si conosce l’altra».

Con Scholz garantiremo assistenza all’Ucraina

«Con Scholz – ha continuato Meloni – abbiamo affrontato il tema della guerra di aggressione russa all’Ucraina, su cui Italia e Germania condividono la posizione: abbiamo ribadito il pieno sostegno alla sovranità di Kiev e che continueremo a garantire assistenza a Kiev a 360 gradi. Le prossime conferenze sulla ricostruzione si svolgeranno in Italia e in Germania».

La settimana prossima notifica su Ita a Bruxelles

La premier ha parlato anche di Ita. «Su Lufthansa – ha affermato – siamo pronti la settimana prossima a inviare la notifica alla Commissione europea. Avendo risolto un problema che da tempo l’Europa chiede di risolvere, auspichiamo una risposta immediata. Abbiamo fatto un ottimo lavoro insieme».

L’intervento della premier al G20, la Russia può riportare la pace ritirandosi

Nel suo intervento al G20 – secondo quanto riferito da fonti di palazzo Chigi -la presidente del Consoiglio ha sottolineato che la Russia potrebbe in ogni momento facilmente riportare la pace in Ucraina ritirandosi dai territori illegalmente occupati e ristabilendo la sovranità e la piena integrità territoriale dell’Ucraina. La premier ha espresso una nuova condanna alle azioni di Mosca, «anche per le loro conseguenze globali e i danni che hanno provocato alle nazioni più povere».

Soluzione del conflitto solo creando i due Stati

Ferma condanna di Hamas per l’ignobile e sanguinario assalto terroristico contro Israele dello scorso 7 ottobre, il diritto all’autodifesa di Israele e la convinzione che in prospettiva la soluzione del conflitto non potrà che passare attraverso la creazione di due Stati: sono i tre concetti sottolineati dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento alla riunione virtuale del G20, a cui ha partecipato in collegamento da Berlino, a fianco del cancelliere tedesco Olaf Scholz.

L’Italia vuole essere ponte fra Europa e Africa

Clima, transizione energetica e Africa, sono i temi su cui si è focalizzato l’intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione della videoconferenza dei leader del G20 sotto la presidenza indiana, a cui ha partecipato in collegamento da Berlino a fianco del cancelliere Olaf Scholz. «L’Italia – ha detto la premier, come riferiscono fonti di Palazzo Chigi – si candida a diventare un ponte con l’Europa per promuovere partenariati reciprocamente vantaggiosi, sostenendo la sicurezza energetica delle nazioni africane e mediterranee e le esportazioni di energia verde verso il resto del Vecchio Continente».

L’agenda del Business Forum

Il vertice si concluderà con una sessione plenaria, durante la quale i due leader e i ministri riferiranno degli esiti dei rispettivi colloqui. Al centro dei lavori, a quanto si apprende, vi saranno tutti i principali aspetti della cooperazione bilaterale (politica, economica ed energetica), in ambito europeo (migrazione, tematiche economiche e allargamento dell’Unione) e internazionale (guerra di aggressione russa all’Ucraina, conflitto tra Israele e Hamas e crisi africane).

Le nuove regole del patto di stabilità

La premier è accompagnata da mezzo governo, a partire dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che in Germania avrà un confronto con il suo omologo tedesco Christian Lindner dopo aver incontrato a Parigi il collega francese Bruno Le Maire. Su questa triangolazione si snoda buona parte delle chance di arrivare a un’intesa sulle nuove regole del patto di stabilità e crescita entro la fine dell’anno.

Asse industriali Italia-Germania al bilaterale di Berlino

Nuovo appuntamento tra Confindustria e Bdi, le “confindustrie” italiana e tedesca a Berlino, dunque, con la delegazione di Confindustria guidata da Stefan Pan, delegato del presidente per l’Europa. Tra gli imprenditori intervenuti nella sessione con il cancelliere tedesco e la premier italiana c’erano Roberto Cingolani, a.d. Leonardo; Antonio D’Amato, presidente Seda Group; Pierroberto Folgiero a.d. Fincantieri ed Emma Marcegaglia, presidente a.d. Marcegaglia Holding. L’incontro si è tenuto a latere del bilaterale tra i due Paesi, alla presenza del cancelliere Olaf Scholz e della premier Giorgia Meloni, con i ministri Robert Habeck, Antonio Tajani e Adolfo Urso.
Ancora una volta si è ribadita l’importanza della collaborazione italo-tedesca: gli industriali dei due paesi collaborano sui temi europei da oltre un decennio, un asse che all’incontro di oggi è apparso particolarmente rafforzato.

Oggi – a quanto si apprende – è emersa grande condivisione su alcuni temi centrali per il futuro dell’Europa e della sua industria: dalla decarbonizzazione, da fare salvaguardando la competitività delle imprese europee, alla sicurezza energetica e non solo, alle sfide della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale. Centrale per gli industriali italiani e tedeschi la questione dell’eccesso di regolamentazione: considerano fondamentale avere normative meno rigide e più efficaci. E’ stato anche ribadito il principio di neutralità tecnologica rispetto agli ambiziosi ma necessari obiettivi di sostenibilità ambientale, così come la necessità di un’autentica unione economica e monetaria.

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