22 Novembre 2024

La premier all’assemblea degli industriali: metteremo a terra il Pnrr, costi quel che costi

«Stiamo dimostrando una affidabilità maggiore rispetto al resto dell’eurozona»: lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’intervento all’assemblea di Assolombarda citando i dati sul Pil dell’Italia che «ha mostrato una ripresa post-Covid che ci consegna un’economia in crescita oltre le aspettative, con la stima di una previsione al rialzo a +1,2% nel 2023, una crescita superiore alla media Ue». Ma la premier ha parlato anche di transizione ecologica per avvertire che non può portare a «smantellare la nostra economia e le nostre imprese, la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale devono camminare di pari passo con la sostenibilità sociale ed economica». E Sul Pnrr garantisce: «Vi assicuro che i fondi li metteremo a terra costi quel che costi». Poi l’annuncio: Il governo lavora per varare a breve un Chips Act italiano».

Bonomi: bene Meloni su nuova narrazione dell’industria
«Mi sono piaciute molto le parole della presidente del Consiglio, una narrazione diversa sull’industria» è stato il commento del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. «Nella legge di bilancio – ha detto – abbiamo visto i provvedimenti sull’energia e poi avremmo gradito che le altre risorse andavano su altro che ritenevamo importanti».

Bonomi: noi paghiamo più del salario minimo a 9 euro
«Se vogliamo parlare di salario minimo – ha aggiunto Bonomi – con una soglia di 9 euro non è un problema di Confindustria. I nostri contratti sono tutti superiori. Se prendiamo ad esempio i metalmeccanici di terzo livello il prezzo è di undici euro. L’industria non è vero che paga poco ma paga il giusto. Non c’è un veto anzi è una grande sfida ed entriamo nel pieno dei temi».

«Transizione non può smantellare le nostre imprese»
Nel suo intervento Meloni ha sottolineato che «non può ritenersi che noi, per avviare la transizione ecologica, possiamo smantellare la nostra economia e le nostre imprese, la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale devono camminare di pari passo con la sostenibilità sociale ed economica». La transizione – detto – va fatta con l’uomo al centro».

«Inspiegabile sminuire l’industria italiana»
«Se i numeri del settore sono incontrovertibili quelli dei territori rappresentanti da Assolombarda sono addirittura sorprendenti, e nonostante questi numeri assistiamo ancora ad una inspiegabile tendenza a sminuire il portato dell’industria italiana, mentre si prendono a punto di riferimento realtà esterne ai confini nazionali da cui nulla avete da imparare semmai da insegnare» ha detto la presidente del Consiglio.

«Ue parla di sovranità, impensabile pochi mesi fa»
Sulle materie prime e sull’industria, ha proseguito Meloni, si lavora con «un approccio congiunto per una Ue che oggi inizia a parlare nientemeno che di sovranità, cosa impensabile qualche mese fa quando veniva confuso con un approccio autarchico, una pericolosa tendenza dei partiti di destra». Che ha fatto notare: «Non era così, chi opera nel campo del reale e non dell’ideologia e dell’utopia ha più facilità a vedere cosa poi si materializza».

«Metteremo a terra il Pnrr, costi quel che costi»
Sul Pnrr, ha affermato Meloni, «non è in gioco il governo ma la modernzzzazione dell’Italia e la sua credibiità a livello internazionale. C’è chi tifa perché si fallisca come se non fosse interesse» di tutto il Paese. «Vi assicuro che i fondi li metteremo a terra costi quel che costi, modificheremo le parti che non vanno bene priviligeremo il profilo strategico» negli investimenti, «contratteremo con la Ue, faremo le norme necessarie a superare le lungaggini e le difficolta degli enti locali. Se qualcuno vuole rimanere a guardare vorrà dire che quando avremo terminato avrà imparato una lezione».

Chips Act italiano»
l governo, ha annunciato Meloni, lavora per «varare a breve un Chips act italiano». «La politica dei semiconduttori si inserisce in un piano più ampio, volto a rendere l’Italia competitiva in settori ad alto contenuto tecnologico – ha aggiunto -. Il ramo Hi Tech deve attrarre imprese dall’estero ed evitare la fuga di quelle che operano in Italia».

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