21 Novembre 2024

La premier è intervenuta in aula a Palazzo Madama e ha attaccato i sindacati per gli scioperi

«Sul Pnrr io penso che anche qui si debbano fare i conti con il fatto che non c’è nessun ritardo. Siamo stati i primi a presentare i piani e le uniche difficoltà sono per gli obiettivo che abbiamo ereditato come lo stadio di Firenze su cui le sue critiche sono state un po’ tardive. Noi non vogliamo disperdere le risorse per progetti che non sono realizzabili noi le vogliamo mettere a terra e si vedrò nelle prossime ore. Ancora una volta la speranza di una certa opposizione di tifare contro il fatto che all’Italia venissero pagate le rate è stata tradita». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Senato, in occasione del question time, replicando a Matteo Renzi.
Quanto alla manovra, ha continuato la premier, «per quello che riguarda l’articolo 33, che coinvolge anche alcuni medici, come è stato chiarito in più sedi si tratta di una misura che interviene su un particolare regime pensionistico di una parte di dipendenti pubblici, rispetto alla quale era stata evidenziata da più parti l’esistenza di un trattamento che era disomogeneo tra dipendenti e anche disomogeneo tra gli stessi medici, su questa linea del resto ci sono espresse anche economisti non sospettabili di essere dei sostenitori del governo, ma in ogni caso rivedremo la norma sulle pensioni dei medici. A differenza di quanto fatto finora – ha aggiunto – , noi sappiamo che questa Nazione ha bisogno sul tema delle pensioni di un intervento strutturale e non di misure estemporanee e, infatti, tra i nostri obiettivi c’è anche quello di procedere nell’arco della legislatura a una riforma adeguata, strutturale, per dare ai cittadini le certezze dovute sul diritto di accesso alla pensione, secondo il principio di equità tra i lavoratori e tra le generazioni».

Presto ddl su intesa Albania, Camere non esautorate
Infine, un passaggio dell’intervento della premier ha toccato il tema del protocollo tra Italia e Albania sui migranti: «L’accordo tra Italia e Albania è molto innovativo. Il premier Rama ha dato un grande segnale di disponibilità. In quei centro si applica il diritto italiano, che è il diritto europeo. Ringrazio l’Albania per l’aiuto che ha fornito all’Italia in un momento di grande difficoltà». «Tra le “fake news” sull’intesa Italia-Albania per la gestione dei migranti si è detto che “il governo ha esautorato il Parlamento” ma non è nostra intenzione, questo accordo è una cornice, sottoporremo in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica con le norme anche di spesa».

Meloni a Renzi: non abbiamo bacchetta magica per fare miracoli
«Io non ricordo – ha continuato Meloni – di aver detto di voler uscire dall’euro…Ricordo di aver detto di volere stare in Europa a testa alta ed è esattamente quello che facciamo. Poi non abbiamo la bacchetta magica per fare i miracoli… Il costo della benzina, ad esempio, come lei sa, non dipende da me ma da quei Paesi che detengono il petrolio. Se ci vuole dare una mano con il suo amico bin Salman, forse ci aiuta ad abbassare il prezzo della benzina… Visto che ha buoni rapporti con lui, faccia da ponte per aiutare gli italiani».
La premier ha parlato anche dell’omicidio di Giulia Cecchettin. «Il ricordo» di Giulia, ha detto, «non è oggetto del question time. Ma ringrazio tutti i gruppi per l’approvazione della norma di contrasto alla violenza sulle donne. Esiste un terreno su cui siamo in grado i lavorare insieme e saremo sempre a disposizione per farlo».

n Aula il ricordo di Giulia, senatori in piedi con Meloni e governo
Si è aperta con il ricordo di Giulia Cecchettin la seduta dell’Aula del Senato, riunita per il question time di Meloni. A ricordare la giovane barbaramente uccisa dal suo ex, il questore Antonio De Poli, con un’interrogazione sull’occupazione femminile. In piedi l’intera Aula, che ha tributato alla giovane un applauso. In piedi anche Meloni e i ministri presenti sugli scranni del governo a Palazzo Madama.

Record occupazione femminile mi rende più fiera
Dal mercato del lavoro, ha continuato Meloni, sono arrivati risultati «record» anche di «occupazione femminile in termini assoluti e in tasso di occupazione. è forse il risultato che mi rende più fiera di questo primo anno di governo». I dati sul lavoro femminile «sono anche frutto di misure per incentivare l’occupazione favorendo la conciliazione dei tempi di vita e lavoro», per «non costringere le donne a dover scegliere: quello non vuol dire avere libertà, si ha libertà se si possono fare tutte le scelte».

L’attacco ai sindacati: con noi passati da 6 a due scioperi generali l’anno
Cambiando tema, parlando delle politiche occupazionali messe in campo dal suo governo, la leader di FdI ha criticato la strategia dei sindacati, In particolare, ha sottolineato che nei confronti del governo «registro un cambio di atteggiamento da parte di alcune organizzazioni sindacali, che prima avevano una mobilitazione abbastanza contenuta: tra il 2012 e il 2022 ci sono stati circa sei scioperi generali, uno ogni due anni, mentre adesso se ne fanno due ogni anno».. Meloni ha aggiunto ironicamente che «anche questa è una buona notizia».

Sui conti pubblici: «Abbiamo già cambiato condizione economica Nazione»
«Parlo volentieri di come abbiamo già cambiato la situazione di questa Nazione e rispetto alla condizione in cui l’abbiamo trovata – ha affermato il presidente del Consiglio -. Penso sia sotto gli occhi di tutti come in questi mesi sia cresciuta la fiducia degli investitori, la fiducia dei mercati sull’economia italiana; penso alla promozione di 4 agenzie di rating, che di solito non sono buone su queste materie, penso al fatto che le famiglie comprino volentieri titoli di Stato e lo spread sia ai minimi da molto tempo. Penso che la Borsa italiana cresca più di quanto crescano tutte le altre Borse europoee, penso siano dati che dicano qualcosa di più rispetto alle valutazioni legittime delle opposizioni».

Terminare attuazione delega, ricostruire rapporto tra Stato e italiani
Sul tema delle iniziative a sostegno di lavoratori e famiglie, Meloni ha parlato anche della delega fiscale. Quello fatto finora, ha ricordato, «è un lavoro che chiaramente racconta una visione», un lavoro «che va fatto immaginando una legislatura che è quella che abbiamo a disposizione, per cercare di fare sempre dei passi avanti. Il prossimo passo immediato è l’attuazione della delega fiscale, dopo un attesa durata decenni si consentirà finalmente di riformare profondamente il fisco italiano, rendendolo più giusto, rendendolo più efficiente e rendendolo capace di fare la sua parte nel ricostruire il rapporto che serve tra lo Stato e gli italiani che noi non consideriamo sudditi ma vogliamo considerare cittadini».

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