21 Novembre 2024
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Così la premier Giorgia Meloni in un video diffuso sui social, dopo un confronto con il vice-ministro dell’Economia Maurizio Leo. Via libera dell’Aula della Camera all’ordine del giorno della Lega che chiede di confermare «il superamento del redditometro»

Dopo lo scontro nella maggioranza sul ritorno del redditometro, con Fratelli d’Italia da una parte e Forza Italia e Lega dall’altra, la premier Giorgia Meloni annuncia: «Oggi ho incontrato il viceministro Leo, ci siamo confrontati sui contenuti» del decreto ministeriale sul redditometro e «siamo giunti alla conclusione che sia meglio sospendere» il provvedimento «in attesa di ulteriori approfondimenti». Così Giorgia Meloni in un video diffuso sui social. «Mai nessun “grande fratello fiscale” sarà introdotto da questo Governo», aveva scritto in mattinata la premier in un post su facebook. «Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di redditometro applicati alla gente comune».

Meloni: lotta a grandi evasori e finti nullatenenti col Suv
«Il nostro obiettivo è e rimane quello di contrastare la grande evasione e il fenomeno inaccettabile, ad esempio, di chi si finge nullatenente ma gira con il Suv, o va in vacanza con lo yacht, senza però per questo vessare con norme invasive le persone comuni» ha aggiunto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel video sui social in cui ha annunciato la sospensione del decreto sul redditometro.

Fonti governo: differito decreto Leo, ne arriverà un altro di revisione
Con la messa in ’stand by’ del decreto ministeriale firmato da Maurizio Leo tecnicamente «viene differita l’attività applicativa» della misura «riguardante la determinazione sintetica del reddito, nelle more di un successivo provvedimento normativo di revisione dell’istituto». Lo puntualizzano fonti di governo

Ok dell’Aula a odg Lega su superamento redditometro
Da registrare il via libera dell’Aula della Camera all’ordine del giorno della Lega al dl superbonus che chiede di «chiarire la portata del decreto ministeriale» pubblicato in Gazzetta «confermando il superamento del redditometro». L’odg ha avuto parere favorevole del governo con riformulazione ed è stato sottoscritto anche da FdI. Espunta la parte che faceva riferimento alla «preoccupante risonanza mediatica intorno a una vecchia visione del rapporto tra contribuente e amministrazione finanziaria basata su accertamenti presunti ed elementi indiziari a prescindere da dati certi».

Lo scontro nella maggioranza
La nuova edizione del redditometro ha creato scompiglio nella maggioranza. La novità è giunta con la Gazzetta Ufficiale (ma il decreto ministeriale era stato firmato il 7 maggio), e ha spiazzato la maggioranza proprio nelle stesse ore in cui nell’aula della Camera si discuteva di Superbonus, altra grana ricomposta a fatica nella maggioranza.

Tajani, bene Meloni, venerdì proporrò l’abolizione redditometro
«Il redditometro non risolve i problemi della lotta all’evasione fiscale, è in contrasto con la filosofia che stiamo realizzando di un fisco amico e non oppressore: venerdì in Consiglio dei ministri chiederò di revocare questo provvedimento che è nato nel passato, non certamente oggi. Ho apprezzato le parole del presidente del Consiglio, e venerdì ribadirò la posizione mia e di Forza Italia». Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a margine di un convegno. «È roba vecchia e superata» che deve «scomparire dal sistema legislativo italiano», ha aggiunto.

Salvini: «Redditometro? Spero sia un passato che non torna»
«Spero sia un passato che non torna». Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ospite in Cna. «Preferisco – ha continuato il leader della Lega – che vengano accertati i fatturati veri, non i presunti, la punizione della presunta ricchezza non è degna di una Paese. La punizione della presunta ricchezza non è propria di un paese civile: più fatturano le aziende, più guadagnano i lavoratori, più io sono contento».

Freni, siamo tutti allineati, vecchio redditometro non è in dna Governo
«Sul redditometro ha parlato il presidente del Consiglio, hanno parlato tutti. Io credo che quello che il viceministro Leo volesse dire sia abbastanza chiaro. La Lega, lo ribadisco, è fermamente contraria al vecchio redditometro, così, e lo sottolineo, come inventato dal governo Renzi, e non ho dubbi che si andrà in questa strada». Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, è tornato così, interpellato alla Camera a margine di un convegno Assonext sulle pmi, sulla questione delle verifiche fiscali su spese e redditi. «Il Governo – ha aggiunto – farà le sue valutazioni. Le linee su cosa siamo a favore e su cosa siamo contro mi sembrano chiare. Come mi sembra chiaro, come ha detto il presidente del Consiglio, che questo Governo non ha proprio, nel proprio dna, una cosa simile. Siamo tutti allineati su questo e la Lega è certamente allineata».

La lente del fisco, dalle medicine al cavallo
Da medicinali e visite, alle bollette passando per le spese del mutuo o alle spese per il telefono fino, addirittura, alle spese per piante e fiori o per mantenere un cavallo: c’è di tutto tra le voci che l’amministrazione potrà utilizzare per verificare il reddito (presunto) dei contribuenti secondo il nuovo redditometro. I contribuenti potranno comunque difendersi. L’analisi partirà dai redditi 2016 (dovrebbe riguardare quelli dal 2018 in poi) e terrà conto degli elementi già presenti nell’anagrafe tributaria.

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