19 Settembre 2024
Vendita auto

Vendita auto

Tutti i principali mercati negativi: -15,1% per l’Italia. Stellantis -14,6%

Non si ferma la discesa del mercato auto in Europa. Nel mese di maggio secondo i dati pubblicati dall’Acea – l’associazione dei produttori di auto europei – nei 30 mercati nazionali del Vecchio continente (Ue+Efta+Uk) nel mese di maggio sono state immatricolate 948.149 autovetture, con un calo del 12,5% sul mese di maggio 2021 e del 34,3% su maggio 2019. Si tratta del decimo mese di fila con il segno meno, con tutti i principali mercati in terreno negativo: -15,1% per l’Italia, seguita da Spagna (-10.9%), Germania (-10.2%) e France (-10.1%).
Se si guarda ai primi cinque mesi dell’anno la situazione resta critica, con 4 milioni e 531.598 auto immatricolate, in calo del 12,9% sullo stesso periodo del 2021 e del 34,7% sul periodo corrispondente del 2019. Volumi di immatricolazioni che in tutta l’area sono insufficienti per garantire la normale sostituzione dei veicoli giunti a fine vita e ciò con grave pregiudizio per l’ambiente e per la sicurezza della circolazione, come sottolinea Gian Primo Quagliano del Centro Studi Promotor. «Sarebbe molto opportuno che le autorità di Bruxelles adottassero o suggerissero agli stati membri provvedimenti per rilanciare oggi il mercato dell’auto che è al collasso» aggiunge.

Stellantis -14,6%, in calo ma meno di Volkswagen
Volkswagen e Stellantis, i primi due produttori in Europa, perdono nel mese rispettivamente il 21,5 e il 14,6%. Tra i brand fanno eccezione soltanto Porsche per i tedeschi e DS per gli italo-francesi. Hyundai invece mette a segno un mese con immatricolazioni in crescita, che portano il risultato da inizio anno a +17%, con una quota di mercato al 7,5, prossima ai francesi di Renault (8,3%). Toyota tiene i volumi rispetto all’anno scorso mentre Bmw e Mercedes perdono da inizio anno poco più del 12% delle immatricolazioni<.

In aumento quote per elettriche e plug-in
Pur in un contesto di mercato molto difficile, dove pesano le incertezze legate alla guerra e i problemi derivanti dallo shortage di semiconduttori, le auto elettriche e plug-in consolidano la loro quota raggiungendo nel primo trimestre dell’anno rispettivamente il 10% e l’8,9%.Le percentuali di full electric che crescono in maniera costante in tutti i mercati principali e in quelli emergenti come la Romania, ad eccezione dell’Italia che invece fa segnare un calo rispetto all’anno prima di quasi il 15%- Quanto alle plug-in, segnano una frenata nel trimestre in Francia e Germania. Segnali di incertezza, dunque, legati anche ai dubbi dei consumatori rispetto alla scarsa capillarità dei sistemi di ricarica.

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